Bolletta del gas: la prossima fattura sarà da capogiro ecco perché
Scopriamo quanto ammonterà la prossima bolletta del gas: preparatevi a cifre da capogiro, vi spieghiamo il motivo.
Assisteremo ad una crescita del prezzo del gas di 14,77 centesimi di euro per metro cubo. Il motivo principale è la crescita dell’aumento della spesa per i rifornimenti della materia prima, nello specifico parliamo di +16% rispetto al mese scorso.
Ebbene sì, la bolletta del gas tornerà a salire: pariamo del +13,7% per i consumi di novembre. Questo è quello che è emerso dall’ultimo aggiornamento delle Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente.
La bolletta del gas torna a salire
L’incremento arriva ed è sostenuto dal nuovo calcolo fatto dall’Autorità sulla componente del costo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, chiamato CMEMm. È risaputo il fatto che viene aggiornata la media della cifra sul mercato all’ingrosso italiano.
La cifra di cui stiamo parlando è a 91,2 euro per MWh, il mese scorso invece era di 78,05 euro per MWh. Va da sé che la cifra di riferimento del gas per un utente è di 122,41 centesimi di euro per metro cubo. Questo importo include anche le tasse, che sono in aumento di 14,77 centesimi di euro rispetto alla cifra che è stata comunicata dall’Arera agli inizi di novembre.
Di fatto quello che influenza la crescita del costo complessivo è la spesa per la materia del gas, quest’ultima infatti ha registrato una maggiorazione che ha fatto salire l’importo finale. Per le provviste di questa materia prima e tutte le attività che le ruotano attorno, le famiglie ancora in tutela pagheranno 102,14 centesimi di euro, ovvero una percentuale pari all’83,44% della spesa complessiva della bolletta. Una maggiorazione del 16% considerato il mese di ottobre. La spesa al dettaglio invece rimane ferma a 5,60 centesimi di euro.
Non ci sono modifiche che riguardano il versamento del trasporto e la gestione del contatore che rimane a 24,84 centesimi di euro per la distribuzione, misura, trasporto, perequazione della distribuzione. Quello che aumenta è il peso delle imposte, che vanno da 22,44 a 23,15 centesimi di euro, cifra che include le accise, l’addizionale regionale e l’Iva.