Congedo parentale: più permessi ai padri, cosa cambia
Potrebbe arrivare qualche novità per quanto riguarda i congedi parentali: scopriamo insieme cosa potrebbe accadere!
Possibili novità per quanto riguarda il congedo parentale! Nella Legge di Bilancio, Mario Lupi ha dichiarato la presenza di un emendamento da parte di Noi moderati che ha l’obiettivo di ampliare la disposizione dei permessi di maternità, includendo anche i padri.
Di fatto un congedo che valga per entrambi i genitori, questa misura prevede un mese di congedo parentale retribuito all’80% per le madri ma l’estensione potrebbe includere anche i padri. Scopriamo cosa potrebbe succedere.
Congedo parentale: incremento e inclusione dei padri
Mario Lupi propone di portare da 1 a 3 mesi totali, con mesi successivi al primo al 67%, oppure 3 mesi al 67%, così da rendere reale la politica per la famiglia. Questo è quanto ha dichiarato dopo il vertice di maggioranza della Manovra.
Questa disposizione, previsa nella Manovra, che di fatto amplia di 1 mese il congedo per le madri, aumentando l’indennità e passando da un 30 fino ad un 80%, questa misura avrebbe un costo che supera il mezzo miliardo in 3 anni. Prendendo in considerazione la crescita del reddito e l’aumento di livelli degli accessi e i profili delle nascite, gli oneri potrebbero essere cambiati. Considerando un’approccio prudenziale dell’uso delle indennità all’80%. Questo è quanto dichiarato dai tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato, che dichiarano una spesa di 117 milioni nel 2023, 204 nel 2024 e 210 nel 2025.Per quanto riguarda i beneficiari, sempre i Tecnici del Servizio Bilancio di Camera e Senato contano 140.400 di cittadini e un reddito di 1.526 euro al mese. I beneficiari sono stati aggiunti di quasi 1/3.
Stando alla normativa, oggi il congedo parentale è un periodo volontario di assenza dalle attività lavorative che è concesso ai genitori per accudire i propri figli, nei primi anni. Ad oggi è permesso ai genitori che abbiano in costanza di rapporto di lavoro, nei i primi 12 mesi di vita del figlio. Il periodo può andare dai 2 ai 10 mesi e avranno diritto ad un’indennità del 30% della propria retribuzione.