Bonus matrimoni da 20.000 euro, ma ti devi sposare solo in chiesa?

Arriverà probabilmente il bonus per le spese matrimoniali, ma solamente se ci si sposa in chiesa? – newsecologia.it

Sono stati proposti bonus matrimoni fino a 20.000 euro, ma tale proposta costituisce un caso, poiché la condizione sarebbe quella di sposarsi in Chiesa. Vediamo meglio i dettagli di tutta la vicenda. 

Si è discusso ultimamente di una proposta della Lega, facente parte del nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Essa consiste in detrazioni sulle spese per i matrimoni fino ad un totale di 20.000 euro, ma c’è di più.

Per la medesima proposta infatti, ci si dovrebbe obbligatoriamente sposare in Chiesa per accedere alle detrazioni. Le opposizioni si sono schierate unitamente contro detta proposta, e Palazzo Chigi dal proprio canto fa sapere che l’iniziativa non si è formata in seno al Governo.

La proposta di legge e il bonus fiscale

Una vera e propria riserva per gli sposi, ma a quali requisiti? – newsecologia.it

Avente l’obiettivo di sostenere le spese per chi si sposa, la proposta non ha mancato di essere al centro delle ultime polemiche per i motivi anzidetti. In breve, le condizioni sono riconducibili alle seguenti. Innanzitutto che entrambi gli sposi siano under 35, con un reddito complessivo inferiore a 23.000 euro, e che siano cittadini italiani da almeno 10 anni. Oltre al fatto di sposarsi in Chiesa, come si è visto.

Le opposizioni si sono espresse definendo la proposta, avanzata da quattro esponenti del Carroccio alla Camera, come incostituzionale ed assurda. I proponenti sarebbero partiti dal presupposto, a loro detta, che il calo riguardi più che altro i matrimoni religiosi, ed inoltre che le spese per un matrimonio celebrato solo civilmente sono meno onerose. Ma la proposta legislativa depositata continua a far discutere, e le opposizioni non demordono.

La detrazione riguarderebbe tutte le spese, purché connesse direttamente al matrimonio, dagli addobbi in chiesa a fiori e libretti, fino a tutti i festeggiamenti presso la sala ricevimenti, passando per gli abiti nuziali, le fedi, eccetera. La detraibilità è del 20% sul totale delle spese, fino ad una soglia limite pari a 20.000 euro.

Ma le polemiche vertono sul fatto che il vantaggio arrecato sarebbe solamente per chi si sposa in chiesa, ed ha raccolto opposizioni anche all’interno della stessa maggioranza, fra cui quella di Maurizio Lupi di Noi moderati, che ha affermato il proprio “no a proposte bislacche”, e il Presidente del Senato Ignazio La Russa, il quale ha definito “una sciocchezza” una proposta che preveda vantaggio solamente per chi si sposa in chiesa.