Proroga Smart working per le persone fragili
Tra qualche giorno ci sarà una esame da parte dell’Osservatorio sullo smart working, aprendo di fatti l’argomento su un’eventuale prolungamento.
Esattamente nella data del 15 dicembre sarà organizzato un tavolo di discussione dell’Osservatorio sullo smart working, un’analisi che verterà su l’eventuale proroga della norma che regola questa modalità in Italia.
Quello che sappiamo oggi come oggi è quello che è stato dichiarato da Claudio Durigion, il sottosegretario al Lavoro, ovvero l’esame di una presunta proroga per il lavoro agile.
Smartworking: cosa succederà per i lavoratori da remoto
Si sta studiando questa modalità di lavoro e molto probabilmente troverà il suo posto dentro il decreto Milleproroghe. La finalità è quella di non incidere sui possibili contagi causati dal Covid-19. Di fatto sono molti quelli che vorrebbero che lo smart working non venga usato come una modalità di supporto ma che diventi una vera e propria modalità di lavoro strutturata e riconosciuta. Ma entriamo nel dettaglio e scopriamo cosa potrebbe cambiare.
Il lavoro che il governo Meloni sta facendo in queste giornate include lavoratori con figli di età minore di 14 anni e i lavoratori definiti fragili. Quest’ultima categoria convoglia quelle persone che per patologie specifiche sono a rischio rispetto eventuali contagi, ad esempio i malati oncologici, oppure coloro che soffrono di immunodepressione o persone disabili che abbiano una condizione certificata dalla Legge 104. Considerando invece i genitori con figli minori di 14 anni, potranno fare richiesta per la modalità di lavoro agile solo i dipendenti che possono combaciare l’attività lavorativa con quella da casa.
Passata la data del 31 dicembre 2022 non sarà possibile richiedere questa specifica modalità, ad oggi, se non tramite un accordo fatto tra il lavoratore e l’azienda. Ma con la proroga fino al 31 dicembre 2022 della procedura emergenziale smart working per i dipendenti del settore privato senza il bisogno di sottoscrivere un accordo individuale. In questa modalità il contenimento dei contagi potrebbe essere realmente fattibile.
Considerano i dati raccolti dall’Osservatorio sul lavoro agile da parte del Politecnico di Milano, in Italia a lavorare da remoto sono circa 3,6 milioni di lavoratori. In questo numero ci troviamo moltissimi lavoratori dipendenti che vorrebbero usare questa modalità di lavoro anche un domande e non solo per emergenza.