Pensioni 2023: quota 103 Bonus contributivo quanto convengono

Cosa cambierà con le pensioni  nel 2023? Scopriamo le variazione con la nuova quota 103 e quello che dovremmo  aspettarci.

Parliamo di pensioni per il 2023, sarà maturata per chi durante l’anno nuovo avrà maturato una soglia minima di 41 anni per quanto riguarda i contributi con un’età pari a 62 anni. Le novità dettate dalla legge di Bilancio 2023 sono diverse, ma quella che spicca è sicuramente Quota 103, ma anche il Bonus contributivo, scopriamoli nei dettagli!

Pensioni 2023_ quota103 Bonus contributivo quanto convengono
(Fonte: iStock)

L’anno sarà indicativo per sapere come andare in pensione nel 2023, sembra una semplificazione ridurre il tutto a questa frase ma ci fornisce un quadro indicativo sulla nuova disposizione previdenziale.

Pensioni 2023: l’anno di nascita sarà indicativo

Chi rispetterà i requisiti di Quota 103 potrà decidere di rimanere in servizio usando in busta paga una decontribuzione che si rifà alla somma contributiva del lavoratore dipendente, parliamo di una percentuale di 9,19% circa. Contemporaneamente questa cifra della pensione rimarrebbe immobile al livello maturato nella fase del rinvio.

L’anno che verrà, ovvero il 2023, sarà decisivo per avere una pensione per chi è nato nel 1956, raggiungeranno 67 anni e potranno ottenere pensione di vecchiaia, con soli 20 anni di contributi. Ma tutto varierà a seconda dei casi specifici.

Potranno ottenere la pensione anche coloro che sono nati negli anni sessanta, fino al 1964-1965, basterà vedere se possiedono i requisiti richiesti. Potranno ottenere la pensione anticipata della riforma Fornero anche i lavoratori nati nel 1962-1963 e le lavoratrici nel1963-1964, se hanno iniziato l’attività lavorativa a 18 anni. Questo tipo di pensionamento si può avere a prescindere dall’età, ma considerando 41 o 42 anni e dieci mesi di contributi, cambiano a seconda del genere di riferimento.

La fascia d’età che ha possibilità meno rigide sono quelli che sono nati a cavallo tra il 1960 e il 1967. Chi è nato nel 1960, compiuti i 63 anni che rappresenta i numero di accesso all’Ape social, prorogata per 1 anno. Se rientrano in categorie fragili come:

  • disoccupati,
  • assistenti per familiari disabili,
  • persone con invalidità pari almeno al 74%
  • lavoratori con 36 anni di contributi che ha effettuato lavori gravosi.

Tuttavia la situazione che acquisterà priorità in relazione all’età sarà nel 2023. Coloro che sono nati nel 1961, arrivati all’età di 62 anni con 41 di contributi per Quota 103, scatterà proprio da gennaio prossimo. Nell’anno che verrà chi è nato nel 1961-1962 potrà andare in pensione prima, a 61 anni e sette  mesi. Basta rientrare in alcune categorie di lavoratori, ovvero quelli che hanno lavorato in attività usuranti o lavoro notturno.

Per quanto riguarda l’Opzione donna il discorso è differente. Se confermato il limite dei 60 anni, potranno andare in pensione le lavoratrici nate fino al 1962, qualora siano nelle categorie: caregiver, disoccupate, invalide. L’ ammontare sarà calcolato considerando il sistema contributivo.

I lavoratori nati del 1965-1967 con 41 anni di contributi e 1 anno di attività lavorativa durante l’età minorile potranno fare richiesta. Se hanno iniziato nel 1980-1982,  quindi parliamo della fascia d’età dei 14-15 anni, e qualora rientrassero nella categorie disagiate.