Si valutano nuove proposte per il Reddito di Cittadinanza, come la possibilità di ottenerlo solo se finisci gli studi.
La proposta arriva dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, con l’obiettivo di incentivare i più giovani a proseguire gli studi.
Da settimane non si parla di altro che di reddito di cittadinanza, il sostegno economico approvato ormai nel 2019 come sostegno ai cittadini – che comunque devono dare immediata disponibilità al lavoro.
Sono infatti oggetto di esame moltissime modifiche e anche il Ministro dell’Istruzione ha infine detto la sua per cercare di dare un nuovo “volto” a questo strumento, proponendo di concederlo solo a coloro che hanno portato a termine gli studi. Vediamo nel dettaglio la proposta di Giuseppe Valditara in cosa consiste.
Fin dalla campagna elettorale, l’attuale maggioranza ha proposto diverse modifiche al Reddito di Cittadinanza, strumento a loro avviso inefficace per diversi motivi – a partire dal fatto, secondo leader della Lega Matteo Salvini, che non incentiva davvero i cittadini a trovare lavoro.
Mentre nelle ultime settimane si è dunque discusso a lungo su come modificare questo sostegno, nelle ultime ore è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara per spiegare come dovrebbe essere strutturato il RdC.
Dal momento che la scuola dovrebbe essere in grado di includere e valorizzare il talento di ogni studente e, soprattutto, di indurre i ragazzi a completare il percorso scolastico, secondo il Ministro una buona alternativa sarebbe di concedere il sussidio solo a coloro che abbiamo quantomeno espletato l’obbligo scolastico.
“Vogliamo che i giovani possano avere tutti gli strumenti per farcela – aggiunge Valditara – e vogliamo anche affrontare il tema di quanti non cercano lavoro né frequentano l’università o un corso di formazione“. Stando alle parole del Ministro, dunque, è giusto concedere il Reddito di Cittadinanza purché avvenga anche un percorso di formazione al fine di assicurarsi un futuro che ha definito dignitoso.
“Incoraggiamoli anche con dei finanziamenti per creare le premesse affinché un giovane possa farcela nella vita” ha poi concluso il Ministro, prima di passare all’illustrazione di altre normative che intende introdurre in modo che il percorso studi dei ragazzi sia il più efficace possibile – come la possibilità di limitare ulteriormente l’uso dei cellulari nelle classi (già previsto ma con scarsi risultati dalla legge Fioroni del 2007).