Bonus cultura, cosa cambia con l’arrivo del 2023

Bonus cultura
Bonus cultura

Dopo settimane di discussioni è finalmente stato proposto il nuovo bonus cultura per i diciottenni da spendere in articoli di tipo culturale.

Vediamo come cambierà il bonus cultura, chi ne avrà diritto il prossimo anno e come funzionerà.

Arrivano importanti cambiamenti in merito alla App18, il bonus cultura istituito ormai 6 anni fa per incentivare i diciottenni all’acquisto di prodotti di tipo culturale – ma soprattutto aiutare i soggetti che hanno meno disponibilità economica.

Sono piuttosto sostanziali i cambiamenti previsti dal Governo Meloni, motivo per cui si parla già di vero e proprio restyling del sostegno. Vediamo dunque come funzionerà a partire dal prossimo anno e soprattutto chi ne avrà diritto.

Bonus per i diciottenni: come sarà strutturato il prossimo anno

Nelle ultime settimane si è parlato a lungo della App18, lo strumento istituito dal governo ormai 6 anni fa per incentivare i ragazzi appena maggiorenni all’acquisto di materiale culturale. Grazie al via libera della Commissione Bilancio, questo strumento vedrà importanti cambiamenti, a partire dal fatto che sarà sostituito con due misure diverse.

Bonus cultura
Bonus cultura

Il primo sarà basato sui meriti scolastici e, dunque, concesso ai diplomati che hanno ottenuto 100 centesimi durante gli esami di Stato; il sostegno si chiamerà “carta del merito” e avrà il valore di 500 euro, ai quali però potrebbero essere sommati quelli dell’altra misura, la “carta della culture giovani” – ovvero un buono dello stesso valore concesso ai ragazzi appartenenti a nuclei famigliari con ISEE pari inferiore ai 35.000 euro.

Per i due bonus saranno stanziati 190 milioni di euro annui – per molti un vero e proprio passo indietro rispetto ai 230 stanziati per la App18. Non a caso la scelta del governo ha suscitato molte polemiche da parte dell’opposizione, soprattutto perché a tutti gli effetti sono ridotti i fondi per questa tipologia di misura. Secondo la deputata di Azione-Viva Elena Bonetti, con questa misura “La maggioranza risparmia 230 milioni togliendoli ai giovani e trasforma una misura universale e di sostegno alla cultura in una che dipende dall’Isee“.

Il governo però ha replicato rispondendo che i fondi rimanenti – ovvero la differenza tra quanto impiegato per la vecchia misura e quelle nuove – sarà comunque speso nello stesso settore (quindi quello scolastico). Al momento, in ogni caso, si attendono aggiornamenti sui due sostegni, che dovrebbero arrivare nei prossimi giorni attraverso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.