Finito il tempo delle ricette online: torneremo tutti a fare la fila dal medico
Arriva qualche novità circa le visite dal medico di base: decade la norma legata alla pandemia che consentiva di inviare codici via mail.
Il medico di famiglia con l’avvento della pandemia è diventato una figura decisiva, tanto che sono cambiate le modalità in cui vengono organizzate le prescrizioni . Ma arriva una novità in tal senso: a fine anno non sarà più valida la norma che consente di inviare codici ai pazienti via telematica. La Fimmg a tal proposito dichiara che concludere questo tipo di provvedimento sarebbe un grave passo indietro.
Sarà ripristinata quindi la classica fila dal medico per il ritiro di farmaci. Con la fine dell’anno arriverà la fine della norma dedicata al Covid che arginava assembramenti negli studi medici e rendeva possibile di fatto inviare mail e messaggi per arginare possibili contatti.
Medico di base: decade la norma anti covid
A tal proposito proprio la categoria dei medici di famiglia della Fimmg hanno segnalato la questione, parando con il ministro alla Salute Orazio Schillaci. Silvestro Scotti del sindacato Fimmg ha dichiarato che urge una risposta in tempi brevi, perchè c’è un rischio di un ritorno al passato. Si attente una proroga, oltre che rassicurazioni.
Ad oggi, la ricetta digitale non è mai attiva veramente, le prescrizioni rosse non ci sono più ma rimane la carta. Nel Trentino e del Veneto si è adottata una soluzione pratica: il medico compila tramite pc il farmaco per il paziente, quest’ultimo va in farmacia e mostrando la tessera sanitaria, consente al farmacista di controllare il suo profilo e consultare i farmaci da consegnare, il tutto senza l’utilizzo di carta!
Oltre a questa specifica regione e provincia, in Italia in generale la procedura è diversa. I medici nella prescrizione creano il codice a barre e un codice, questi vengono stampati e di fatti non è più una ricetta rossa. Il cittadino si reca a prendere e lo porta alla farmacia.
Con l’avvento della pandemia, esattamente dal mese di marzo del 2020 era diventato legittimo l’inoltro al cittadino tramite sistemi telematici il codice identificativo della ricetta. Una procedura che consentiva di ritirare farmaci senza problemi. Un tipo di sistema utile per tutti coloro che avevano bisogno di una prescrizione senza bisogno di una visita dal medico.
Marco Cossolo di Federfarma ha dichiarato che i farmacisti nel periodo emergenziale stampavano promemoria mostrati dai cittadini tramite lo smartphone. Il foglio di carta serve per certificare la consegna dei farmaci. La categoria è disponibile a proseguire in questa modalità, qualora sia confermata la misura anti-covid, tramite proroga.
Lo Smi, ha contattato Schillaci, chiedendo la proroga dell’utilizzo della ricetta dematerializzata per un anno e una misura che permetta il suo uso strutturale, lo ha specificato la segretaria Pina Onotri. Aggiungendo che tornare alla ricetta cartacea sarebbe un passo indietro che porterebbe lunghe attese negli ambulatori medici.
Prende posizione anche Cittadinanzattiva dichiarando che comporterebbe una possibilità mancata quella di non prorogare l’uso di questa modalità che è stata preziosa nel periodo pandemico. Soffermandosi sul fatto che i cittadini apprezzano la semplificazione che ridimensiona la burocrazia e permette ai professionisti sanitari di avere più tempo per i pazienti, in particolare per le categorie fragili.