Smart working prorogato fino al 31 marzo, ma non per tutti
Proseguono gli aggiornamenti riguardo lo smart working, con una proroga che tuttavia non riguarderà tutti i lavoratori.
La possibilità d lavorare da casa sarà estesa ancora per qualche mese ma è bene tener presente che non tutti potranno beneficiarne.
Lo smart working negli ultimi due anni ha avuto un notevole impulso, dovuto al fatto che a causa della pandemia era necessario permettere ai lavoratori di svolgere in totale sicurezza le proprie mansioni.
Ora che l’emergenza è più o meno rientrata però si discute di questo strumento e delle possibilità che può ancora offrire. In particolare, dal momento che in questi giorni scade il provvedimento, il governo ha dovuto stabilire se prorogarlo o meno. Secondo le ultime notizie sarà effettivamente rinnovato per qualche mese, ma a beneficiarne non saranno tutte le categorie.
Smart working, ecco chi potrà beneficiarne il prossimo anno
Se, insomma, lo smart working si è rivelato più che prezioso durante la pandemia da Covid-19, ora è il momento per i lavoratori di tornare nei rispettivi uffici e riprendere a svolgere le mansioni come nel periodo antecedente all’emergenza sanitaria. Questa situazione però ha dimostrato che il lavoro agile funziona e, proprio per questo, in alcune circostanze sarà ancora possibile richiedere quest’opzione.
In queste ore infatti la commissione di bilancio della Camera ha approvato un emendamento per la proroga dello smart working fino al 31 marzo, anche se solo per particolari categorie di lavoratori. A beneficiarne infatti saranno solo i lavoratori fragili – a dispetto di quanto anticipato nelle settimane precedenti, in cui si parlava della possibilità di concederlo anche per i genitori dei figli under 14.
Tutti gli altri lavoratori, sia pubblici che privati – a meno che non svolgano mansioni particolari – dovranno dunque tornare in ufficio regolarmente. D’altra parte il lavoro agile aveva aumentato i consumi medi di ogni famiglia, per cui forse alcuni accoglieranno positivamente la possibilità di tornare a lavorare con le stesse modalità previste prima della pandemia. Non si può infatti ignorare che in questo periodo la spesa media per famiglia è stata di circa 1.411 euro l’anno, un aumento decisamente non trascurabile.