Novità per quanto riguarda le pensioni, rimane la legge Fornero di fatto, ma ci saranno delle modifiche da conoscere. Il sindacato ha ribadito che non ci saranno passi indietro neanche su Quota 103.
L’Inps si destreggia tra nuovi calcoli per quanto riguarda la rivalutazione per l’anno prossimo delle pensioni. Attraverso una circolare ha reso noto che i redditi da pensione superano la soglia stabilita – ovvero 4 volte il trattamento minimo del 2022 -, vedranno il recupero dopo l’approvazione della Legge di Bilancio , questa definirà le percentuali di recupero dell’inflazione.
La manovra che verrà discussa al parlamento considera nella soglia il recupero dell’85% tra le 4 e le 5 volte, del 53% tra le 5 e le 6 volte. Si arriva al 32% dell’inflazione per le pensioni che superano le 10 volte il minimo, per queste il recupero ammonterà al 2,33%.
Inps: cosa succederà con le pensioni
Le pensioni saranno versate il 3 gennaio, considerando la seconda giornata bancabile. Invece nelle giornate che verranno, alle Poste saranno versate il primo del mese. Apparte nei mesi di maggio, ottobre e novembre, sono periodi dell’anno in cui disposte per la giornata del 2.
Nella banca sarà disposto il versamento con la procedura medesima. Apparte nei mesi di aprile e luglio, periodi in cui saranno disposte nella giornata del 3. Nella comunicazione, l’Inps tiene a ricordare che per l’anno del 2023 la soglia anagrafica di accesso per la pensione di vecchiaia è per i 67 anni.
La manovra di Bilancio servirà per introdurre un canale di accesso anticipato – supera i 42 anni e 10 mesi di contributi versati, 41 e 10 per le donne -. Attraverso Quota 103 permetterà il pensionamento con il limite di 62 anni di età e 41 di contributi.
Continua il comunicato sostenendo che il disegno di Legge di Bilancio 2023 considera le attività dedicate a rimodulare le modalità della rivalutazione automatica, per le fasce di importo dei trattamenti pensionistici più alte rispetto alle 4 volte il trattamento minimo. Per scongiurare la corresponsione di cifre che possano essere indebite, la rivalutazione può essere attribuita in misura pari al 100% a tutti i richiedenti con cifre cumulabili di pensione comprese nei limiti delle 4 volte il trattamento minimo.
Se il trattamento cumulato supera il limite, la rivalutazione sarà per la 1 rata dopo l’approvazione delle Legge di bilancio 2023.
Il trattamento minimo rivalutato al 2023 è di 563,74 euro;
La pensione sociale aumenta a 414,76 euro al mese;
L’assegno sociale a 503,27 euro;
I limiti di reddito aumentano a 5.391,88 per la pensione sociale, per l’assegno sociale a 6.542,51 per l’assegno sociale.
La misura della perequazione per il 2022 e quella previsionale per l’anno 2023, viene applicata alle pensioni per categorie specifiche. Si parla di: mutilati, invalidi civili, ciechi civili e sordomuti. Invece i limiti di reddito per il diritto alle pensioni per queste categorie sono aumentate del 5,1%.
Sulla questione la Cgil accusa l’esecutivo e Maurizio Landini dichiara che da quota 100 siamo arrivati a 103, quindi di fatto siamo tornati alla Legge Fornero. E anche ad una versione peggiorata, tramite l’Opzione donna si danno contributi per non andare in pensione. Si schivano problemi relativi ai giovani che non potranno andare in pensione e si fa pagare alle donne.