Per il reddito di cittadinanza, possiamo dire addio alla proposta congrua: è necessario un unico no per perdere il reddito!
Possiamo dimenticare la proposta congrua: per perdere il Reddito di cittadinanza basta un unico no. Non smette di essere stretto la misura del reddito di cittadinanza, ma l’ultima versione del governo pone altri limiti: gli under 30 dovranno aver concluso il percorso scolastico o essere iscritti ad un percorso di studio.
Viene fatta una croce sopra la denominata offerta congrua: obbligando i beneficiari ad accettare qualsiasi lavoro su tutto il territorio.
Il sussidio rimarrà anche nel 2023 per i non occupabili, per gli over 60 e per coloro che hanno minori a carico. Chi non rientra in queste categorie vedrà l’assegno trasmesso per 7 mesi e non più 8, oltre che l’obbligo di accettare l’offerta di lavoro proposta.
L’emendamento che porta la firma di Maurizio Lupi, vediamo una grande assenza: ovvero la dicitura di offerta congrua di lavoro. Dettaglio che permetterà ad un unico no alla prima proposta di lavoro di per far perdere il reddito. Quindi saltano tutte le considerazioni fatte su esperienze, capacità e distanza geografica rispetto il luogo di lavoro.
Sino a questa disposizione per essere offerte congrue, le proposte dovevano essere relative ad attività lavorative che rientrassero in 80 km rispetto il domicilio del cittadino, oltre che essere raggiungibili in 100 minuti tramite mezzi di trasporto pubblici.
Come anticipato invece per i giovani dai 18 fino ai 29 anni potranno beneficiare del sussidio ma solo se hanno concluso il percorso scolastico obbligatorio o se frequentano un percorso formativo utile per il suo completamento.
Una seconda novità è per chi usa il Reddito di cittadinanza per pagare l’affitto di casa. La somma di questo sussidio non sarà più a libera disposizione del soggetto ma versata direttamente al proprietario dell’immobile, tramite la compilazione dei dati all’Inps i dati seguendo le procedure previste.