Menù delle feste, nascondono orrori che non conoscete: ecco la lista
Preparare una i giorni di festa degno di nota non è da tutti, ecco quali sono gli errori peggiori che potete fare.
Ogni anno purtroppo vengono commessi degli errori davvero imperdonabili riguardo al menù di Natale, per cui presta attenzione se vuoi stupire i tuoi commensali.
Ogni anno amiamo stupire i nostri famigliari e amici con piatti elaborati da presentare il giorno di Natale, ma non sappiamo che sono tanti gli errori in cui possiamo incappare durante l’acquisto e nella lavorazione.
Proprio per questo l’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno ha stilato una vera e propria guida per poter proporre pietanze gustosissime e senza rischi per la nostra salute. Ecco dunque il vademecum da tener presente per evitare ogni tipo di orrore gastronomico.
Pranzo di Natale, gli errori da non commettere assolutamente
Per molti, soprattutto al sud Italia, la cena della Vigilia è caratterizzata da un menù a base di pesce, uno degli alimento senz’altro più difficile da trattare. Spesso infatti commettiamo degli errori imperdonabili, che possono avere un impatto notevole sul benessere del nostro organismo.
Per aiutarci a non correre rischi sia durante l’acquisto che nella lavorazione è intervenuto il prof. Antonio Limone – che guida l’Istituto zooprofilattico del Mezzogiorno – con un vademecum da tener presente. Il suo primo consiglio è ovviamente di fare molta attenzione agli antipasti, dal momento che una dubbia provenienza del pesce può anche essere la causa principale di intossicazione.
Inoltre, se congelato, il prodotto deve essere scongelato immergendolo in acqua e dopo la lavorazione il piatto deve essere riposto in frigo fino al momento in cui si porta in tavola. È buona abitudine anche prestare attenzione quando si comprano i frutti di mare crudi, che devono essere conservati in un panno umido ben stretto prima di lavorarli.
Pranzo della Vigilia di Natale, occhi o anche ai primi piatti
Per quanto riguarda il piatto principe della Vigilia, ovvero gli spaghetti con le vongole, sappiate che è meglio acquistarle vive e non immerse nell’acqua ma, soprattutto, prestate attenzione alle informazioni riportate sull’etichetta o sulla retina.
Infatti è bene tener presente che la cottura purtroppo non sempre garantisce l’eliminazione di tutti i batteri o i virus, per cui la provenienza di quest’alimento è essenziale. Inoltre la cottura deve avvenire per almeno 10 minuti a fuoco lento con un coperchio e che quelle che rimangono chiuse devono essere assolutamente eliminate.
Per quanto riguarda il secondo, infine, solitamente si procede con le fritture – amatissime dagli italiani – ma prestare attenzione al tipo di olio utilizzato per realizzarla. Solitamente gli esperti consigliano quelli con il punto di fumo più alto, per evitare che si creino composti cancerogeni; i migliori in assoluto sono quello di mais raffinato e quello vergine di oliva.