Sfratti bloccati: ecco dove sta succedendo
Mentre vengono azzerati i fondi per aumentare i sussidi per l’alloggio alle persone meno abbienti, gli sfratti per fortuna sono stati bloccati, ecco dove sta succedendo.
Nelle ultime settimane sono stati presi provvedimenti per evitare che le conseguenze dell’azzeramento dei fondi previsto dalla legge di bilancio possa comportare gravissime conseguenze.
Nelle ultime settimane il comitato ONU che si occupa di diritti economici aveva chiesto all’Italia di aumentare i sostegni per l’alloggio in modo tale da garantire l’accesso alle strutture di base per ottenere un alloggio adeguato.
Purtroppo con l’ultima legge di bilancio in realtà la situazione si è ulteriormente inasprita, dal momento che sono stati azzerati completamente i fondi. Per “ovviare” al problema fortunatamente però si è trovata una scappatoia legale per sospendere gli sfratti ed evitare che i soggetti più indigenti finiscano in mezzo ad una strada.
Sfratti bloccati, cosa sta accedendo in territorio italiano
Soltanto qualche settimana fa insomma il comitato dell’ONU aveva chiesto di aumentare i sussidi per l’alloggio in modo tale da aiutare i soggetti più indigenti ad avere accesso garantito e sostenibile alle strutture base. Purtroppo però questa domanda non è stata accolta dal governo Meloni, che anzi ha azzerato completamente i fondi I contributi per l’affitto e alla morosità incolpevole con ultima legge di bilancio.
Si è dunque in una situazione che già negli ultimi anni si presentava come piuttosto grave; il disagio abitativo infatti non è soltanto un’emergenza, ma una problematica di tipo strutturale dovuta alle disuguaglianze sociali e alla mancanza di interventi sistemici – e gli sforzi delle istituzioni, anzi, sono stati impiegati soltanto per aumentare il numero degli sfratti negli ultimi anni.
Per fortuna ho sono stati trovati degli strumenti legali per poter ovviare al problema e garantire ai cittadini meno abbienti un tetto sopra la testa. L’esempio più brillante è la rete rentstrike, ovvero l’assemblea di autodifesa degli sfratti di Roma, messa in piedi dopo altri esperimenti realizzati con successo negli Stati Uniti e in Europa.
Quest’ultima attraverso il dialogo con l’ONU, a partire dal 2021 ha infatti sfruttato strumenti che non erano mai stati pensati tu nostro territorio: iniziare con petizioni individuali all’alto commissariato per i diritti umani che prende le sue decisioni basandosi sul fatto internazionale per i diritti economici, sociali e culturali.
Quest’ultimo prevede anche il diritto di ogni persona ad avere un alloggio dignitoso, per cui è stato possibile sospendere in Italia tutti gli sfratti che avrebbero violato questo diritto, soprattutto in caso di minori, anziani o di persone affette da disabilità.