Smart working si torna indietro al tempo della pandemia, cosa cambia
Arriva un quasi totale stop allo smart working, per cui si torna indietro al tempo della pandemia, ecco cosa cambierà a partire da gennaio.
Quest’opzione sarà ancora disponibile per alcune categorie di lavoratori speciali, ma gli altri dovranno necessariamente tornare in ufficio.
A partire dal primo mese del 2023 quasi tutti i lavoratori dovranno tornare in ufficio e dire addio allo smart working. Sono infatti cambiati i provvedimenti vigenti in merito al lavoro e ora che non si parla più di emergenza Covid, la possibilità che il lavoro non sia più “sicuro” è decisamente più remota.
Ovviamente alcune categorie potranno ancora beneficiare di quest’opzione, ma ci sono degli aggiornamenti rispetto alle ipotesi arrivate nelle prime settimane, per cui saranno molto pochi i dipendenti che avranno accesso al lavoro agile.
Smart working, si torna in ufficio: ecco cosa cambierà da gennaio
In questi ultimi due anni è stato necessario dare una vigorosa spinta allo smart working a causa della pandemia, motivo per cui lavorare in ufficio non avrebbe garantito la sicurezza per i dipendenti dei vari uffici (compresa pubblica amministrazione). Ora che però i contagi sono in discesa e che l’emergenza sembra rientrata, il governo è pronto a far tornare tutti i lavoratori alle consuete postazioni.
Tutti i dipendenti dunque, ad esclusione di quelli considerati fragili, dovranno necessariamente tornare in ufficio. Qualche settimana fa infatti si parlava della possibilità che anche i genitori di figli fino ai 14 anni potessero godere di quest’opzione, ma negli ultimi provvedimenti non si fa menzione a questa categoria.
Ovviamente nel caso delle aziende la scelta spetta comunque ai datori di lavoro – che dovranno comunque attrezzarsi rapidamente se intendono concedere la possibilità di lavorare da casa ad alcune categorie dei propri dipendenti.
Anche nelle imprese dove ci sono accordi sindacali che riconoscono ai genitori degli under 14 il diritto di sfruttare il lavoro agile, sarà dunque necessario integrare l’accordo individuale con l’intesa collettiva – non essendo comunque previsto a livello normativo nessun potere sostitutivo per quanto concerne gli accordi sindacali.
In via del tutto generale però si torna in ufficio e sembra, inoltre, che non sia necessaria alcuna comunicazione formale – per quanto ovviamente sarebbe opportuno aggiornare i lavoratori in merito alle scelte fatte all’interno dell’azienda.