Pensioni: dal primo gennaio ecco quali subiranno l’aumento
Come era stato anticipato nelle settimane precedenti dal 1 gennaio alcune pensioni subiranno un aumento, ecco quali sono quelle interessate.
L’adeguamento all’inflazione del 2022 non sarà per tutti, vediamo quali categorie rientreranno in quest’opzione.
Nei prossimi giorni l’Inps procederà all’erogazione delle pensioni adeguando gli assegni all’inflazione del 2022. Non tutti però beneficeranno di questo trattamento e in particolare, come si legge nella nuova circolare dell’Istituto, sono stati previsti dei limiti ben precisi dalla legge di bilancio 2023. Vediamo quindi quali saranno i soggetti che avranno diritto alla rivalutazione della pensione e che quindi da gennaio vedranno un aumento nell’assegno percepito.
Pensioni 2023, ecco chi avrà diritto all’adeguamento dell’inflazione
In questi giorni dunque l’Inps provvederà al pagamento delle pensioni adeguando gli assegni all’inflazione del 2022 (fissata al +7,3%), ma questa maggiorazione non riguarderà tutti i pensionati. Questo ritocco infatti è previsto solo per colo che attualmente non riescono a superare quattro volte il trattamento minimo dello scorso anno, ovvero 2.101,52 euro.
Lo stesso Istituto, attraverso una circolare del 22 dicembre, ha chiarito che l’questa normativa è stata stabilita “per evitare la corresponsione di somme indebite“, motivo per cui sono stati previsti questi calcoli piuttosto complessi. In poche parole, dunque, tutti i pensionati il cui trattamento cumulato è superiore al limite su menzionato, la rivalutazione sarà attribuita sulla prima mensilità utile dopo l’applicazione della legge di bilancio-ovvero si attende la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della manovra finanziaria.
In poche parole la rivalutazione al 7,3% è stata applicata dove più necessario, mentre successivamente si procederà ai conguagli con le somme arretrate. La su menzionata circolare Inps ricorda inoltre che l’adeguamento all’inflazione definitiva del 2021 (corrispondente all’1,9%) è stata anticipata il mese di novembre come stabilito dal decreto aiuti bis.
Infine ricordiamo che gli assegni più bassi non sono ovviamente colpa dell’Inps, dal momento che da gennaio a novembre saranno trattenute le tasse sulle pensioni applicate dalla propria regione e dal Comune di residenza. Infine vale la pena precisare che l’Istituto procederà al ricalcolo a consuntivo dell’IRPEF già corrisposta nel 2022 e nel caso in cui le trattenute fossero inferiori rispetto al dovuto, l’INPS sottrarrà il necessario con i cedolini delle prime due mensilità (ovvero gennaio e febbraio).