In questi giorni il governo Meloni è alle prese con la revisione di alcuni criteri per le pensioni, ecco cosa potrebbe cambiare per le donne.
Potrebbero essere introdotte ulteriori novità per quanto concerne il pensionamento delle donne, ecco di cosa si tratta.
Il governo guidato da Giorgia Meloni torna sul tema pensioni, da sempre uno dei più delicati da affrontare, con alcune novità che potrebbero riguardare l’Opzione donna e un nuovo decreto previsto per fine gennaio.
Si tratta di decisioni prese nelle ultime settimane a fronte di alcune proteste provenienti dallo stesso mondo del lavoro e alcuni esponenti del governo. Vediamo dunque cosa potrebbe cambiare per le donne a livello pensionistico già a partire da questo mese.
Dopo le proteste delle ultime settimane, il governo ha deciso di tornare di nuovo al lavoro sul tema pensioni e tra i primi trattamenti che potrebbero subire modifiche c’è Opzione donna, su cui l’esecutivo sarebbe pronto a fare un passo indietro per ampliare nuovamente la platea di persone che possono accedervi.
Con la nuova legge di bilancio infatti sono cambiati alcuni criteri, in particolare per poterne usufruire è necessario che la richiedente assista (al momento della richiesta) un famigliare con grave handicap oppure che sia invalida al 74%. Questo trattamento è stato inoltre esteso anche alle lavoratrici che sono state licenziate da un’impresa per le quali è attivo un piano per la gestione della crisi aziendale.
Ovviamente è inoltre necessario aver maturato anche 35 anni di contributi, dato necessario per poter chiedere il pensionamento anticipato a 60 anni ma è bene tener presente che la pensione sarà calcolata con sistema contributivo e che il taglio dell’assegno può anche arrivare al 30%. Un restringimento notevole, se si pensa che prima invece era possibile andare in pensione con questo trattamento a 58 anni e senza rientrare in queste categorie.
Come spiegato però dalla ministra Calderone però il governo si sta impegnando in questi giorni per cambiare nuovamente le modifiche effettuaste, a partire dalla soglia di età minima per poter accedere ad Opzione donna – fermo restando che tutte le donne che hanno maturato i requisiti entro il 31 dicembre 2021 valgono le vecchie normative.