Quota 103 | Da quest’anno si potrà andare in pensione prima: ecco chi ne avrà diritto
Non tutti sanno che a partire dal 2023 si potrà andare in pensione prima tramite Quota 103: scopriamo cosa significa e come funziona!
Ebbene sì, per l’intero anno del 2023 si potrà andare in pensione prima, tramite Quota 103. Sostanzialmente vuol dire con 41 anni di contributi e 62 di età anagrafica raggiunta! La nuova disposizione pensionistica da parte del governo vuole essere una sorta di scivolo per andare in pensione in anticipo.
Si parla solamente dell’anno del 2023 perchè ancora questa disposizione non è diventata strutturale, anche se è negli obbiettivi dell’esecutivo, di modo da superare la normativa delle pensioni.
Quota 103: come funziona la pensione anticipata per il 2023
Superata Quota 100, Quota 102 è arrivato il momento di Quota 103. Il sistema rimane lo stesso rispetto alle misure precedenti, quello che cambia sono i requisiti in anni. Nello specifico sia per quanto riguarda gli anni anagrafici che quelli contributivi, i quali consentono di andare in pensione anticipatamente. Ma scopriamo come funziona nel dettaglio.
Il limite dei contributi per andare in pensione prima è di 41 anni, per l’età anagrafica invece gli anni sono 62. Cifre che se sommate fanno 103, appunto. Per usare questa disposizione che anticipa la Legge Fornero occorre arrivare a questi requisiti entro il 2023. Chi li otterrà entro il 31 dicembre del 2023 potrà di fatto andare in pensione prima.
Considerando ai dati, attraverso Quota 103 i cittadini che potranno andare in pensione prima ammontano a 41mila. Sicuramente è necessario che stiano a condizioni puntuali, come a somma massima che si può ottenere ammonta a 36.643 euro lordi all’anno, si parla di 2.818 euro al mese, inclusa la tredicesima.
Un dettaglio da tenere a mente è che la liquidazione non avverrà subito. Occorre aspettare dopo aver raggiunto tutti i requisiti. Per i dipendenti, autonomi del settore privato e parasubordinati le tempistiche ammontano a 3 mesi. Mentre per i dipendenti pubblici le tempistiche si dilatano e arrivano a quasi 1 anno di tempo.
Coloro che arrivano ai requisiti richiesi per ottenere Quota 103 per anticipare la pensione e decidono di non farlo e quindi continuare a lavorare avranno un incentivo. A tal proposito la manovra prevede un aumento in busta paga per chi rinuncia a questa possibilità. È di fatto un contributo che arriva a quasi al 10%.
I cittadini-lavoratori che non possono beneficiare di questa misura sono:
- il personale militare delle forze armate;
- polizia e polizia penitenziaria;
- vigili del fuoco;
- guardia di finanza.