Caro Benzina | Le segnalazioni fanno scattare l’indagine: Antitrust sul piede di guerra
In un contesto dominato dai rincari energetici e della materia prima, si pone altresì la questione, fra le altre, inerente al caro benzina. Il carburante è stato oggetto di una crescita di prezzo ulteriore nelle ultime settimane. Cosa ha previsto il Governo al riguardo?
In un tale contesto il Consiglio dei Ministri ha ritenuto di approvare un apposito decreto per la trasparenza dei prezzi carburanti nelle stazioni di servizio. In particolare in arrivo un nuovo obbligo per i gestori delle stazioni di rifornimento.
Oltre a ciò l’AGCM chiede a gran voce la collaborazione della Guardia di Finanza per acquisire la documentazione sui controlli dalla stessa effettuati, in materia di prezzi.
Il caro benzina fra obbligo di trasparenza e la richiesta dell’Antitrust
Con i prezzi che continuano a salire, in particolare quello del diesel che è già arrivato oltre la soglia dei due euro al litro, si è avvertita l’esigenza d’introdurre delle regole. Regole, per come si accennava in apertura, a favore della maggior trasparenza possibile sul mercato. Sempre per come si accennava, è previsto un nuovo obbligo a carico di chi gestisce una stazione di rifornimento.
D’ora in poi, infatti, dovrà essere esposto il prezzo medio in ogni stazione di rifornimento. Lo scopo è quello di ridurre, se non eliminare del tutto, le speculazioni in atto. Il tema è stato trattato con un incontro di vertice fra il Presidente del Consiglio Meloni, il Ministro dell’Economia Giorgetti e il Comandante generale della Guardia di Finanza Zarafana.
L’oggetto di discussione è stato poi portato in seno al Consiglio dei Ministri, che nella sua riunione ha approvato un decreto per la trasparenza dei prezzi. Si tratta di un provvedimento indiretto per contrastare speculazioni e dunque favorire la discesa dei prezzi in molte situazioni. Ciò è stato fatto in sostituzione di interventi riduttivi sulle accise, cui il Governo per ora evita di fare fronte.
Il provvedimento posto in essere d’altronde, dovrebbe già favorire un primo abbassamento del livello dei prezzi, senza ridurre le entrate da parte dello Stato. A far scattare la richiesta da parte dell’autorità garante, le varie segnalazioni di prezzi fuori dalla norma. Con la documentazione richiesta, l’antitrust mira a verificare che non vi siano state pratiche abusive a danno della concorrenza.