Se hai intenzione di richiedere il bonus carburante, fai bene i tuoi conti perché dopo 200 euro scatta la “multa”.
Puoi richiedere subito questo sostegno, ma devi fare moltissima attenzione al totale ricevuto, perché può subentrare una tassazione particolare.
In questi ultimi mesi abbiamo assistito ad un notevole aumento del prezzo del carburante, sulle prime ammortizzato dal governo grazie al taglio delle accise che però non è stato rinnovato dall’attuale esecutivo. Con il Decreto Trasparenza però sono stati riproposti i buoni benzina con agevolazioni piuttosto consistenti per i prossimi mesi ma bisogna prestare moltissima attenzione.
Se infatti hai intenzione di richiedere il bonus carburante, puoi farlo immediatamente ma sappi che dopo 200 euro scatta una specie di “multa”. Vediamo esattamente di cosa si tratta ma soprattutto come funziona nel dettaglio il sostegno.
Per questo trimestre, ovvero da gennaio fino a marzo, è stato riproposto il bonus carburante con agevolazioni che possono toccare anche i 200 euro: un sostegno approvato insieme al Decreto Trasparenza firmato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 gennaio. Ma come funziona esattamente questa misura? Concretamente i lavoratori dipendenti potranno ricevere in busta paga dei buoni benzina fino al limite massimo appena menzionato.
Ovviamente questa misura non concorrerà alla formazione del reddito del lavoratore dipendente ed è soltanto indirizzata alle famiglie che hanno necessità di muoversi con il veicolo privato e devono affrontare l’aumento dei prezzi del carburante.
Per limitare dunque gli effetti negativi di questo mancato rinnovo, sono stati istituiti i bonus carburante, ma è bene precisare che esistono delle limitazioni molto specifiche per la richiesta di questo sostegno. Come anticipato infatti la somma erogata nella busta paga concessa dal datore di lavoro e senza vincoli reddituali è fissata fino a 200 euro.
Oltre questo limite dunque l’intera somma corrisposta al lavoratore a titolo di “bonus carburante” sarà tassata e dunque rientrerà nel calcolo del reddito imponibile. In ultima battuta è anche bene precisare che questo sostegno non rientra tra i fringe benefit – ovvero gli elementi complementari alla busta paga per la concessione di uso di beni e servizi – che quest’anno sono stati fissati a 253 euro.