L’osservatorio di Anbi ha appurato che probabilmente ci sarà una stagione di siccità: lo ha riscontrato a partire dai laghi del nord Italia.
L’Anbi (ovvero Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue) ha riscontrato un problema idrico nei nostri laghi, pare che questa stagione non riesca a colmare l’assenza di acqua. Nello specifico l’osservatorio ha proprio certificato l’irrealizzabile ripresa con gli con gli interventi pluviali ad oggi.
Di fatto, soprattutto i grandi laghi del nord hanno una media inferiore e percentuali di riempimento ridotte rispetto all’anno passato. Questo segna una possibile stagione fatta di siccità.
La stagione a cui andiamo incontro altro non è che l’erede di un anno caldissimo, il più caldo di sempre. Le percentuali dei grandi laghi del nord sono le seguenti: lago Maggiore 18%; lago d’Iseo 20,7%; lago di Como 23,5%; lago di Garda 36,4%.
È vero che si sono realizzate diverse piogge di recente, ma il Po con la sua portata dimezzata nella città di Torino si è rimpicciolito, coinvolgendo tutto il suo naturale percorso. Di fatto la sua portata è circoscritta a 1/3 rispetto quella del 2021. Invece Pontelagoscuro, nella zona di Ferrara, perde il 30% della portata media con un livello idrico inferiore rispetto l’anno precedente, questi numeri sono stati registrati dall’Arpae.
Spostandoci nel centro Italia possiamo vedere che in Umbria, il Tevere ha livelli superiori rispetto alla media del periodo, ma quelli del Trasimeno nonostante la pioggia fatica da diversi mesi a rientrare al di sopra del livello critico. Nella regione Lazio invece le piogge avvenute di recente hanno portato note positive sia al Tevere che all’Aniene, problemi invece per i fiumi Liri e Sacco.
L’Arpa del Piemonte invece ha appurato nel territorio un notevole apporto pluviale nel mese di dicembre, i livelli dei fiumi restano su quelli del 2022. La Dora Baltea in Valle d’Aosta registra una portata di 24 metri cubi al secondo. Più ampia rispetto alla sua media storica, dato che conferma lo scioglimento della neve. Invece nella regione della Lombardia, la neve è del 43% sotto la media, l’Adda rimane al minimo con una portata di 90 mc al secondo; di fatto le riserve idriche sono meno del 45,2% rispetto la media storica.
Spostandoci a sud vediamo nella regione Campania, le portate dei fiumi nella media tranne il Garigliano. È sotto, rispetto l’anno passato, il volume di acqua, è fermo negli invasi della Basilicata, con -26 milioni di metri cubi. Invece i bacini pugliesi vedono 10 milioni di metri cubi d’acqua in aggiunta rispetto l’anno passato. In Sardegna invece si evince un accumulo ad oggi di 1098 milioni di metri cubi, con un 60,21% della possibilità d’invaso.
Francesco Vincenzi, presidente di Anbi, ha dichiarato che a seguito di questo bilancio in deficit è necessario una serie di interventi esterni. Massimo Gargano, direttore generale dell’associazione, ha aggiunto che è necessario un programma di interventi strutturati per trattenere le acque, in particolare la pioggia. Da laghetti, fino alla bacinizzazione, alle aree per l’espansione a riusare le cave abbandonate Oltre che una ricerca per ottimizzare l’efficienza idrica.