Aumento delle pensioni, febbraio nero per milioni di italiani: tutto rimandato
Aumenti delle pensioni ma non per tutti: purtroppo l’Inps non ha avuto abbastanza tempo per attuare la rivalutazione. Scopriamo cosa accadrà!
L’aumento delle pensioni, non sarà per tutti, per ora. Questo perchè l’Inps verserà direttamente nel mese di marzo le rivalutazioni e arretrati per le pensioni che superano i 2.101,52 euro. La comunicazione è stata fatta da parte dell’Istituto che all’interno di una nota chiarisce che gli assegni fino a questa cifra sono stati erogati dal mese di gennaio.
Nello specifico si evince che dal 10 gennaio l’Inps ha lavorato per consegnare le rivalutazioni pensionistiche delle prestazioni assistenziali al 100% a quei cittadini che hanno avuto nel 2022 le rate delle pensione di cifre sotto o uguali a 2.101,52 euro. Per gli altri, si deve aspettare il mese di marzo.
Pensioni: rivalutazioni posticipate a marzo
Già nel mese di gennaio le tempistiche erano state ridotte per consentire all’istituto di effettuare il calcolo rientrando nel mese di gennaio.
Non era possibile neanche usare le regole vecchie, i pensionati in quel caso avrebbero avuto un eccessivo incremento rispetto a quello stabilito. Quindi onde evitare trattenute alle pensioni si è pensato di bloccare momentaneamente gli incrementi, circoscrivendoli solo a chi erano stati rivalutati al 100%.
Per gli altri, occorre aspettare la prima rata utile considerando le tempistiche di approvazione della norma. Motivo per il quale non è pensabile stabilirla per il mese di febbraio. L’ultimo cedolino che i pensionati hanno verificato probabilmente vedrà l’incremento nel mese di marzo quando verranno riconosciuti gli arretrati.
Tutti attendevano questi adeguamenti già dal 1 gennaio ma la Manovra del governo è entrata in vigore il medesimo giorno ecco perchè l’Istituto ha posticipato al cedolino la pensione di febbraio e l’accredito degli importi superiori a 2.101,52 euro lordi al mese.
Sono diversi invece quei pensionati con pensioni sotto i 2.692 euro lordi che avevano già ottenuto nell’ultimo trimestre dell’anno scorso un anticipo della cifra di rivalutazione, della percentuale del 2% rispetto a quella di gennaio 2023. Chi ha ottenuto l’anticipo deve togliere dal proprio cedolino l’anticipo già avuto e applicare il tasso di rivalutazione alla cifra che rimane.