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Bonus colf e badanti, come accedere al nuovo sostegno per le famiglie: occhio ai dettagli

Se serve una badante o una colf, in arrivo la nuova misura prevista dall’esecutivo – newsecologia.it

Hai necessità di un badante o una colf? In questi casi lo Stato ti aiuta. Sono disponibili dei finanziamenti per sostenere le relative spese. Vediamo come funziona il sistema e come richiederli.

La misura di cui stiamo parlando fa parte del piano d’azione governativo che ha la finalità di contrasto al lavoro sommerso, per il triennio 2023-2025.

Si accederà a tale bonus solo se si sarà in possesso di determinati requisiti. In questo caso conterà l’ISEE e l’aiuto da percepire sarà proporzionato a tale indice, così come al numero di ore prestate. Ma vediamo il tutto nei dettagli.

Bonus colf e badanti, ecco cosa devi sapere

Il Piano Nazionale per la Lotta al Lavoro sommerso è stato adottato il 19 dicembre ed entrato in vigore il 21 dicembre con la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Come il testo ha decretato, per il contrasto al lavoro irregolare non si può evitare d’entrare nell’ambito del lavoro domestico. Il riferimento che ne consegue è stato all’incentivo sul piano economico per l’adozione del lavoro domestico regolare da parte appunto delle famiglie.

Ma non solo. Si parla anche di una semplificazione delle procedure da adottare per l’assunzione. Si stima che nel settore domestico attualmente operino circa 780.000 lavoratori non in regola. Da qui il perché delle misure. L’aiuto decresce a fronte di un livello più elevato di ISEE. Si parte cioè dal presupposto che siano soprattutto le famiglie più agiate a far ricorso alla collaborazione domestica.

La misura è prevista come incentivo anche all’emersione del lavoro domestico in nero – newsecologia.it

Bonus, come fare richiesta

Anche se mancano ancora disposizioni attuative in merito, si pensa che l’aiuto verrà percepito sulla base del modello già visto, a proposito dell’assegno unico familiare. In molti casi le ore di lavoro tendono a non venir dichiarate, e per contrastare tale tendenza si parte da un monte minimo di ore pari a 20, per accedere. Il bonus sarà correlato anche al numero di ore: a più ore corrisponde un maggiore aiuto.

Al momento è prevista la sola deduzione sul piano fiscale dei contributi sociali corrisposti ai dipendenti. Attualmente circa il 15% del costo del lavoro domestico viene coperto. In ogni caso si punta, con il nuovo aiuto, ad avere un ulteriore sostegno. Se finora si è potuto abbattere in dichiarazione dei redditi un importo annuo pari a 1.549,36 euro, si prevede che l’importo da erogare per contributo diretto non si rivelerà inferiore.

In quanto alle modalità per la richiesta del bonus certamente si dovrà accedere tramite Spid o Cie ad una piattaforma apposita. Tutto il procedimento verrà stabilito in dettaglio tramite decreto attuativo, e non mancheremo di segnalare gli aggiornamenti in merito.

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Michele De Luca