Arriva finalmente la svolta in merito alla salvaguardia delle api. Ecco quale decisione è stata presa sui pesticidi.
Da moltissimo tempo ormai gli esperti ci hanno messo in guardia sui rischi che si corrono nell’utilizzare i pesticidi. Non a caso sono una serie di sostanze chimiche che possono avere gravi conseguenze sulla salute umana e non solo. A pagarne il prezzo infatti sono soprattutto gli insetti e in particolare le api.
Questi piccoli e preziosi insetti infatti sono i più colpiti dall’uso indiscriminato dei prodotti chimici in ambito agricolo. Per questo da tempo si parla della necessità di cambiare le leggi che regolano l’uso di queste sostanze.
Finalmente però siamo arrivati ad un punto di svolta proprio per quanto riguarda la salvaguardia delle api. È stata introdotta una nuova normativa che riguarda proprio l’uso dei pesticidi.
Siamo dunque ben consapevoli dei rischi che si corrono nell’utilizzare i pesticidi in ambito agricolo. Molti però non considerano abbastanza l’impatto che possono avere anche a livello ambientale e nel regno animale. A pagare il prezzo più alto infatti sono soprattutto gli insetti e in particolare le api che secondo alcuni report vengono “avvelenate” da questi prodotti chimici.
In tal senso, in queste ore è arrivata la notizia che la commissione dell’Unione Europea si è decisa ad abbassare i livelli massimi di residui di ben due pesticidi degli alimenti, ovvero il clothianidin e il thiamethoxam, noti neonicotinoidi ossia insetticidi. Si tratta di una scelta importante che punta sia a prevenire la salute dei consumatori, ma anche a tutelare tutti gli insetti impollinatori.
Come si può leggere in un recente comunicato della Commissione europea, le due sostanze su menzionate rappresentano un rischio particolarmente elevato per le api e in generale per tutti gli insetti impollinatori. Dal canto loro, questi sono essenziali per il mantenimento dell’ecosistema. Pertanto dopo la normativa europea del 2018 che ridimensionava l’uso dei pesticidi, si è reso necessario intervenire ulteriormente.
Per questo è stato stabilito che i residui nei prodotti alimentari coltivati nell’Unione devono mantenere una soglia ancora più bassa. La normativa però toccherà anche i prodotti importati e i mangimi per gli animali. Sarà però concesso molto tempo ai paesi terzi per prendere provvedimenti ed adeguarsi alle nuove regole stabilite a livello europeo, dal momento che la normativa non entrerà in vigore prima del 2026.