“Mercurio nel sangue”: a rischio la salute di un intero popolo, situazione fuori controllo
Vi è un fenomeno che sta mettendo a rischio la salute di un intero popolo. Vediamo di che si tratta.
Il fenomeno di cui stiamo parlando è quello della corsa all’oro indiscriminata e la conseguenza di ciò risiede nel riscontro di mercurio nel sangue in una data popolazione.
Stiamo parlando di un elemento dall’elevata tossicità, una contaminazione che segue ad una storia di impatto negativo sull’ambiente. Il tutto si svolge altresì nell’abusivismo. Scopriamo tutti i dettagli di quel che sta accadendo.
La corsa all’oro abusiva e i valori malsani del sangue
Le popolazioni interessate e subenti gli effetti del fenomeno abusivo sono le popolazioni indigene Yurì-Passé. Esse vivono in insediamenti costeggianti il fiume Caquetà e i suoi affluenti, come ad esempio il fiume Puré. Nell’area interessata non è stato eseguito un censimento nazionale, ragion per cui si dispone solamente di dati approssimativi.
E’ sulla base dei medesimi che si afferma come la popolazione locale corrisponda a circa 200 unità. La comunità ha deciso di continuare a preservare i propri usi e costumi, in un ambiente d’isolamento rispetto al resto della società. Vogliono sottrarsi anche, così facendo, a fenomeni quali l’evangelizzazione, lo sfruttamento, e la minaccia di gruppi armati. Eppure le cose non stanno andando per il meglio.
Il disagio della comunità e il disastro ambientale
In relazione a quest’ultima, c’è da dire che nonostante ciò la comunità si trova anche varie volte sotto assedio. Tra questi abbiamo alcuni attacchi incendiari, l’azione di alcuni gruppi terroristici di dissidenti ed infine lo sfruttamento abusivo delle risorse ambientali. Come riportato da greenme, proprio questo ultimo dettaglio ha scatenato un effetto a catena pericolosissimo.
L’area di cui stiamo parlando è quella relativa il Parco Nazionale del fiume Puré nell’Amazzonia brasiliana, pari a 529.000 ettari totali di terra e già indicata come “zona immateriale”. Una caratteristica che dovrebbe proteggerla dalle attività d’estrazione o di altro tipo. Nonostante quindi questi divieti, è invece proprio l’attività mineraria ad essere in crescita e a minacciare la biodiversità. Già in passato il bacino del fiume da cui prende nome il parco era stato sfruttato a lungo per l’estrazione di minerali. Ne sono conseguiti effetti inquinanti il cui effetti sono ancora percepibili e tra questi l’inquinamento da mercurio appunto e la deforestazione.