Non tutti sanno che anche le bioplastiche inquinano, proprio quanto le altre! Parola agli esperti.
La notizia appare come un fulmine: le bioplastiche inquinano proprio nello stesso modo di quelle tradizionali, lo ha riportato un recente studio. Questa nuova informazione porterà sicuramente qualche sopracciglio alzato, proprio perchè era radicata la convinzione opposta!
Occorre considerare che la composizione delle bioplastiche – della maggior parte almeno – deriva dall’amido di mais e proprio questa tipologia ha un impatto inquinante dannoso quanto quelle tradizionali. Soprattutto se vengono da località costiere.
Ma andiamo con ordine e capiamo cosa è emerso da questo nuovo studio.
Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando è necessario partire dalla parola: già il termine in sé racchiude un ventaglio di significati vasti. Bioplastica è una parola usata per intendere due cose differenti: il materiale della plastica a base biologica e la capacità biodegradabile.
Martin Wagner, tossicologo ambientale dell’Università norvegese di scienza e tecnologia – il quale non ha partecipato allo studio – ha dichiarato ci sono delle bioplastiche che sono composte chimicamente, mentre altre sono uguali a quelle canoniche, la sola differenza è la produzione di carbonio che viene dalle piante invece che dai combustibili fossili.
Non ci sono molti dati in riferimento alle bioplastiche. Ma alcuni studi presenti nelle revisioni testimoniano che la plastica tradizionale e quella bio possono influire nel modo in cui i mitili si attaccano alle rocce. Ma anche come cambiano il lavoro degli enzimi nell’apparato digestivo delle cozze. Più di 2 studi mostrano che i sacchetti composti dall’amido di mais abbassano i valori di ossigeno nel mare e causano anche un riscaldamento al suo interno.
Quello che deve cambiare è la convinzione che tutto quello che è etichettato come bio sia in qualche modo più sicuro ha detto l’esperto. Sicuramente la produzione della bioplastica si è dedicata a materie prime rinnovabili e sostenibili ma non si sono considerati i problemi di sicurezza. Basti pensare che in quelle fatte con amido e bambù, sono state trovate sostanze chimiche tossiche simili a quelle a base di petrolio.
È presto per avanzare conclusioni, lo sviluppo di questo materiale ha avuto un importante crescita negli ultimi tempi proprio per attenuare i problemi derivati dalla plastica tradizionale. Un’associazione che lavora in questo settore, la European Bioplastics, nel 2021 ha stimato che la produzione totale di bioplastica è arrivata a 2,4 milioni di tonnellate, si prevede un aumento importante che potrebbe arrivare a 7,5 milioni di tonnellate entro il 2026.