Primo focolaio di Marburg, verso l’epidemia: scatta l’allarme dell’OMS
In queste ore l’Oms ha lanciato l’allarme a causa del primo focolaio del Virus di Marburg. Sono ore cruciali in cui gli scienziati sono già al lavoro, scopriamo di più.
Non se ne parla ancora molto, ma c’è aria di una nuova epidemia. È accaduto tutto pochi giorni fa, quando nel mondo è stato segnalato e confermato il primo focolaio del Virus di Marburg. Ma di cosa si tratta esattamente?
Il Virus di Marburg (MVD) è una malattia definita febbre emorragica dall’Istituto Superiore della sanità. Si tratta di una patologia molto grave, simile al virus di Ebola che colpì l’Africa Occidentale a partire dal 2014. Il nuovo virus sarebbe suo parente e l’allarme è scattato immediatamente. Vediamo nel dettaglio che cosa sta accadendo.
Virus Marburg: primo focolaio confermato nel mondo
L’esordio della malattia causata dal virus di Marburg si manifesta all’improvviso con una febbre molto alta vicino ai 40°. I tempi di incubazione sono molto simili a quelli stimati del Covid-19 intorno ai 5-10 giorni. La malattia risulta letale nel 50% dei casi e la Guinea ha appena confermato il primo focolaio.
Per stabilire che si trattasse proprio di Marburg, sono stati effettuati test a seguito della morte di 9 persone nella provincia di Kie Ntem. Purtroppo il risultato è stato positivo: si tratta della febbre emorragica. Il virus viene trasmesso alle persone dai pipistrelli e il contagio avviene poi tra gli esseri umani tramite fluidi corporei e superfici infette. Marburg è altamente infettivo e l’allarme è scattato immediatamente per tentare di arginare e circoscrivere il focolaio in Guinea.
L’OMS lancia l’allarme
L’Organizzazione mondiale della sanità è intervenuta tempestivamente ed ha inviato tende e kit per effettuare i test diagnostici in Guinea. Il direttore regionale dell’Oms per l’Africa ha dichiarato che con un’azione tempestiva, l’epidemia può essere arginata e controllata. L’obiettivo è salvare il maggior numero di vite umane e fermare l’avanzata del virus.
Al momento si lavora incessantemente per testare i casi sospetti di individui con febbre alta, vomito e diarrea con tracce di sangue. Non esistono vaccini, ma solo terapie mirate a fermare i sintomi più gravi. La situazione di emergenza non è da ignorare nemmeno per quanto riguarda il nostro Paese.
Considerata l’ufficialità dell’Oms, il mondo osserva cosa accade e ciascun paese è tenuto a segnalare la presenza di casi accertati di infezione da Marburg. Si punta tutto sul trattamento tempestivo di coloro che sono stati contagiati, solo in questo modo si può garantire una larga percentuale di sopravvivenza e prevenire che il contagio si spanda a macchia d’olio nel mondo.