Squalo gigantesco, fino a 15 metri: fa davvero paura
Uno dei più grandi predatori della storia, un gigantesco squalo di ben 15 metri, è stato di recente sottoposto ad ulteriori analisi.
Quando si ha a che fare con i predatori bisogna mettere in conto anche che in genere si tratta di animali incredibilmente grandi – oltre ad essere letali. È questo il caso di uno squalo gigantesco divenuto nuovamente oggetto di studio.
L’esemplare in genere è lungo 15 metri ed è inutile dire che fa davvero paura, soprattutto per i suoi denti enormi e assolutamente affilati. Le fattezze di questa specie, come anticipato, sono state nuovamente analizzate per cercare di capirne meglio alcuni elementi, che ad oggi erano poco chiari.
Vediamo dunque cos’hanno scoperto i ricercatori proprio di recente e cosa sappiamo su uno dei più grandi predatori della storia.
Squalo pericolosissimo, emergono nuovi dettagli sulla specie
Gli esperti sono sempre alla ricerca di nuovi elementi per poter fornire descrizioni più dettagliate sui grandi predatori che hanno fatto la storia, soprattutto per quanto riguarda quelli che hanno abitato i fondali marini come il megalodonte, lo squalo di dimensioni enormi specializzato nella caccia dei più grandi mammiferi marini.
Finora gli studi su questo animale, di cui si hanno a disposizione solo i denti, avevano portato i ricercatori ad affermare che la specie vissuta verso la fine del Neogene, avesse delle dimensioni totalmente fuori scala – ovvero dai 18 ai 20 metri. Una misura che era stata estrapolata misurando la lunghezza totale dei denti ritrovati e paragonandoli a quelli dello squalo bianco. Sembra però che in realtà si tratta di misure errate, come hanno rivelato più di recente le ultime misurazioni.
Questa volta, procedendo con la misurazione della corona dentaria – secondo gli esperti più affidabile della lunghezza del dente – è emerso che sarebbe di gran lunga più piccola anche rispetto a quella dei moderni squali bianchi e che, pertanto, la loro dimensione non dovrebbe superare i 14-15 metri. Una grandezza comunque notevole per un predatore marino, ma ridotta rispetto a quanto stabilito all’inizio.
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Megalodonte, il terrore dei mari del Neogene
Chiaramente lo studio sull’animale mirava ad una maggiore precisione per riuscire a delinearne le fattezze con maggior precisione, ma la scoperta non mettere affatto in discussione il suo ruolo di predatore tra i più grandi e letali che abbiano vissuto sul nostro pianeta.
La specie infatti, a dispetto delle nuove misurazioni effettuate, che hanno posto l’accento sulla dimensione ridotta della corona dentaria, aveva dei denti lunghi 13,5 cm – uno sproposito, se si pensa che quelli dello squalo bianco sono piuttosto di 2-3 cm massimo. Non a caso è definito da tutti gli esperti il “predatore di predatori”, dal momento che era in grado di mettere fuori gioco anche specie decisamente pericolose.