Ambiente

“60mila uova seminate”, allarme estinzioni: azione salvavita in Italia

La nuova tecnica sul popolamento ittico (Fonte: iStock)

È iniziato il ripopolamento ittico da parte dell’ASD Pescatori Alto Verbano. C’è una grande novità: si utilizza una tecnica inedita.

Grazie alle nuove tecniche l’uomo riesce a dare una mano alla natura, in particolare per tutelare e conservare alcune specie di animali. È il caso dell’ASD Pescatori Alto Verbano che stanno lavorando per il popolamento del Varesotto, attività che ha una cadenza annuale. La novità in tal senso è proprio l’utilizzo di una tecnica nuovissima: scopriamola insieme.

Il ripopolamento ittico quest’anno possiede quindi una novità in più quest’anno, la tecnica in questione ha il nome di cocooning.

La tecnica del cocooning si basa sulla creazione artificiale dei nidi di trota sul letto del fiume, ma andiamo con ordine.

La nuova tecnica per il ripopolamento ittico

Dunque, la creazione per mano umana dei nidi posti sul letto del fiume sarebbe per agevolare la deposizione delle uova fecondate da salmonidi. Esattamente come la trota marmorata e la trota fario di ceppo mediterraneo, vantano un’altissima qualità genetica e sono considerati in pericolo di estinzione.

Di fatto i volontari di quest’associazione si dedicano ad un lavoro di grande rilevanza per l’intero ecosistema, con l’obiettivo di combattere l’estinzione totale di questi animali che una volta vivevano tranquillamente in queste acque.

La nuova tecnica sul popolamento ittico (Fonte: iStock)

La novità di quest’anno

I componenti dell’organizzazione hanno spiegato che il motivo è circoscritto a due fenomeni opposti: poche precipitazioni ma anche specularmente per attutire problemi come inondazioni che cambiano questi habitat per le trote selvatiche. Questa attività è supervisionata della FIPSAS Varese, ovvero l’ente che si occupa delle acque provinciali. I motivi principali che rendono questa specie in via di estinzione sono dovuti in primo luogo dal surriscaldamento mondiale ma anche alle politiche ambientali che non pongono il loro sguardo nel lungo periodo.

La nuova tecnica introdotta quest’anno è possibile grazie alla collaborazione e consulenza di alcuni ricercatori di spicco a livello nazionale, attività che ripropone nel letto fluviale dei veri nidi di trota. Nidi che vantano di una grande struttura, sette volte maggiore rispetto a quelli naturali. Questa tecnica è attiva grazie a delle conoscenze teoriche indispensabili, motivo per quale alcuni dei volontari hanno seguito dei corsi pratici e teorici.  Sicuramente questo lavoro verrà riproposto anche il prossimo anno ed è un’azione aperta a chiunque sia interessato. Quest’anno conta la prima semina e le uova sono circa 60mila, dopodiché ci saranno i classici rilasci di avannotti e trote che avverranno con il termine del ciclo della riproduzione.

Published by
Giulia Pettinari