Acqua radioattiva, scatta l’emergenza: la Corea del Sud replica
Tra poco si procederà al rilascio di acqua contaminata da Fukushima, arriva uno studio che evidenzia i rischi per la città di Seoul.
Lo studio di cui vogliamo parlare oggi viene dal Korea Institute of Ocean Science and Technology e del Korea Atomic Energy Research Institute, indagine che ha posto l’attenzione su possibili rischi per la città di Seoul, riguardo il rilascio di acqua contaminata da parte del Giappone.
In questo scenario pare proprio che non ci siano criticità per le acque della corea, questo perché il governo nipponico ha deciso di procedere con lo sversamento nel mare più di 1 milione di tonnellate di acqua contaminata e successivamente trattata per rimuovere i radionuclidi.
Quest’acqua però pare proprio che nonostante il trattamento conterebbe ancora del trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno, è quanto emerge dallo studio pubblicato giorni fa.
Trattamento prima del rilascio: ma il trizio sfugge
Questi due istituti attivi nella ricerca hanno svolto delle simulazioni per riuscire a capire gli effettivi rischi che potrebbe causare il rilascio nel mare di acqua radioattiva di Fukushima. Il governo giapponese ha pianificato quest’azione che desta preoccupazione per questa primavera.
Azione che preoccupa, è di fatto una fase determinante per l’iter di decommissioning della centrale di Dai-chi. La decisione di versare il materiale in mare ha posto qualche critica in particolare da parte dei Paesi confinanti.
Rilascio che aumenterà la radioattività del mare: scopriamo di quanto
Questo studio pare proprio che Seoul faccia un passo indietro, questo perché il rilascio dell’acqua contaminata incrementerà i valori di radioattività delle acque davanti alla Corea. Ma questo incremento sarà di fatto minimo, tanto che non sembrerebbe neanche rilevabile, un valore di 0,001 becquerel per metro cubo d’acqua nel corso di 10 anni. Ad oggi il mare che circonda la corea ha un valore di radioattività da trizio di 172 Bq/m3 circa, quindi l’aumento conterebbe un centomillesimo.
Già a maggio del 2021 il Giappone aveva reso noto l’interno di versare in mare l’acqua usata per raffreddare i reattori di Fukushima. Un iter per il loro trattamento che permetterebbe di rimuovere 62 radionuclidi e il carbonio.
Sebbene questo non valga per il trizio, questa impossibilità è dovuta alle dimensioni minime di questo elemento che impossibile prelevare. L’azienda che si occupa di Fukushima prima del rilascio utile alla riduzione del trizio si occuperò di diluire l’acqua.