Gli ultimi dati forniti sulla situazione economica in Italia annunciano un periodo di recessione, ecco cosa ci aspetta nei prossimi mesi.
Gli ultimi anni sono stati incredibilmente difficili per tutti i Paesi, dal momento che la pandemia da Covid-19 ha completamente arrestato per un periodo molti settori dell’economia mettendo in ginocchio famiglie e aziende.
Una situazione che nell’ultimo anno è anche peggiorata a causa del conflitto in Ucraina, che non sono ha spostato di molti gli equilibri a livello politico ma anche economico – con conseguenze che si stanno facendo sentire praticamente ovunque.
Ed è proprio guardando ai dati dell’ultimo periodo che emerge una situazione piuttosto complessa per l’Italia, per cui è stata annunciata la recessione. Vediamo cosa dicono gli ultimi aggiornamenti e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro.
Le “cattive notizie” negli ultimi anni si sono letteralmente cumulate e ad oggi il quadro economico di molti Paesi non è certo dei più incoraggianti. Con la pandemia Covid che ha colpito prima e le conseguenze della guerra in Ucraina subito dopo, la crescita di alcuni Stati ha subito una pesante battuta d’arresto.
In questo quadro particolarmente complesso anche l’Italia si è trovata di fronte a nuove difficoltà economiche, con l’aumento di 3 punti percentuali per quanto riguarda l’inflazione e un Pil in discesa dello 0,1% in tre mesi dovuto essenzialmente alla frenata che i consumi hanno dovuto affrontare. Una citazione dunque complessa, come anticipato, ma non gravissima secondo Confcommercio, che parla di una “recessione mite” che può essere superata già nel prossimo periodo – dal momento che i dati sembrano comunque piuttosto incoraggianti.
A diffondere gli ultimissimi dati sull’inflazione e sul Pil è stato l’Ufficio Studi di Confcommercio, che ha tuttavia chiarito come questi dati non siano del tutto disastrosi e che, anzi, l’Italia ha dimostrato già un’ottima capacità di reazione. Innanzitutto è bene precisare che il trend a salire dell’inflazione – iniziato comunque prima del conflitto in Ucraina – trova una perfetta opposizione nella solidità e vitalità di tutto il sistema produttivo italiano.
L’Ufficio Studi si sbilancia ulteriormente, affermando anche che la performance del Pil in Italia “assomiglia a quelle del miracolo economico negli anni ’60” e che dunque ha preso già le distanze rispetto al ventennio pre-pandemia, fato di un’economia stagnante che oggi abbiamo il compito di evitare procedendo rapidamente con riforme e gli investimenti previsti dal PNRR.