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Italia, recessione annunciata: cosa ci aspetta

Recessione in Italia – Fonte AdobeStock

Gli ultimi dati forniti sulla situazione economica in Italia annunciano un periodo di recessione, ecco cosa ci aspetta nei prossimi mesi.

Gli ultimi anni sono stati incredibilmente difficili per tutti i Paesi, dal momento che la pandemia da Covid-19 ha completamente arrestato per un periodo molti settori dell’economia mettendo in ginocchio famiglie e aziende.

Una situazione che nell’ultimo anno è anche peggiorata a causa del conflitto in Ucraina, che non sono ha spostato di molti gli equilibri a livello politico ma anche economico – con conseguenze che si stanno facendo sentire praticamente ovunque.

Ed è proprio guardando ai dati dell’ultimo periodo che emerge una situazione piuttosto complessa per l’Italia, per cui è stata annunciata la recessione. Vediamo cosa dicono gli ultimi aggiornamenti e cosa dobbiamo aspettarci per il futuro.

Recessione in Italia, dobbiamo aspettarci il peggio?

Le “cattive notizie” negli ultimi anni si sono letteralmente cumulate e ad oggi il quadro economico di molti Paesi non è certo dei più incoraggianti. Con la pandemia Covid che ha colpito prima e le conseguenze della guerra in Ucraina subito dopo, la crescita di alcuni Stati ha subito una pesante battuta d’arresto.

In questo quadro particolarmente complesso anche l’Italia si è trovata di fronte a nuove difficoltà economiche, con l’aumento di 3 punti percentuali per quanto riguarda l’inflazione e un Pil in discesa dello 0,1% in tre mesi dovuto essenzialmente alla frenata che i consumi hanno dovuto affrontare. Una citazione dunque complessa, come anticipato, ma non gravissima secondo Confcommercio, che parla di una “recessione mite” che può essere superata già nel prossimo periodo – dal momento che i dati sembrano comunque piuttosto incoraggianti.

Industria in Italia – Fonte AdobeStock

Confcommercio rassicura gli italiani, la performance dell’Italia non è disastrosa

A diffondere gli ultimissimi dati sull’inflazione e sul Pil è stato l’Ufficio Studi di Confcommercio, che ha tuttavia chiarito come questi dati non siano del tutto disastrosi e che, anzi, l’Italia ha dimostrato già un’ottima capacità di reazione. Innanzitutto è bene precisare che il trend a salire dell’inflazione – iniziato comunque prima del conflitto in Ucraina – trova una perfetta opposizione nella solidità e vitalità di tutto il sistema produttivo italiano.

L’Ufficio Studi si sbilancia ulteriormente, affermando anche che la performance del Pil in Italia “assomiglia a quelle del miracolo economico negli anni ’60” e che dunque ha preso già le distanze rispetto al ventennio pre-pandemia, fato di un’economia stagnante che oggi abbiamo il compito di evitare procedendo rapidamente con riforme e gli investimenti previsti dal PNRR.

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Claudia Anania