I dati sono preoccupanti, stando a quelli del Cnr sono tantissime quelle persone che vivono in luoghi caratterizzati da siccità estrema.
Si terrà il 1 marzo il vertice interministeriale presieduto da Giorgia Meloni, di fatto il primo incontro per l’emergenza della siccità. Questo sarà organizzato a Palazzo Chigi e si valuteranno dei progetti per attuare un piano di intervento a breve scadenza oltre che un programma per il lungo termine.
Queste intenzioni sono state espresse dopo la relazione in Consiglio dei ministri del ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare, Nello Musumeci.
In questa data ci saranno i rappresentanti di alcuni ministeri, primi su tutti: Ambiente, Infrastrutture, Agricoltura, Coesione, e presenzieranno anche esponenti della Protezione civile.
Si stimano 3milioni e mezzo di cittadini italiani che rischiano di avere l’acqua razionata dai propri rubinetti, questo è l’allarme lanciato dall’Anbi, ovvero l’associazione nazionale dei consorzi di bacino. Gilberto Pichetto dichiara che il problema della siccità è importante e per questo si farà un tavolo dedicato a questa emergenza.
Il presidente Anbi, Francesco Vincenzi ha dichiarato che se consideriamo i dati che possediamo si può affermare che per almeno 3 milioni e mezzo di italiani, l’acqua dal rubinetto non possiamo darla per scontato. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche ha stimato che fra il 6% ed il 15% degli italiani vivono in luoghi dove la siccità è estrema. Il bollettino che viene diffuso dall’Anbi è allarmante, sulle Alpi la neve si sta sciogliendo e i laghi nel settentrione sono al minimo, per non parlare dello stato di difficoltà del Po e altri fiumi che si stanno prosciugando.
Dando uno sguardo al meridione invece la situazione è decisamente diversa, gli invasi sono pieni tanto che si procede con lo svuotamento al mare. Quello che è necessario secondo Anbi è tappare le fessure degli acquedotti, questi infatti perdono un 40% di acqua. Inoltre occorre costruire nuovi laghi per mettere insieme l’acqua piovana, dato che se ne raccoglie solamente l’11%.
Tanto è grave questa situazione che altre notizie importanti sono passate in sordina: una su tutte, quella che il governo teneva particolarmente, ovvero l’invio da parte del Ministero dell’Ambiente a Bruxelles della sua proposta per il decreto sulle comunità energetiche.