Scatta l’allarme per l’arrivo prematuro dei prodotti primaverili in tavola: ecco cosa rischiamo con questo anticipo.
Avere una buona varietà di frutta e verdura da proporre in tavola è senz’altro un bene, soprattutto perché in questo modo possiamo variare maggiormente evitando, dal un alto, di “annoiarci” a causa delle stesse pietanze e dall’altro di avere un regime alimentare ancora più vario.
Di recente infatti abbiamo visto che gli ortaggi hanno avuto un lieve spostamento per quanto concerne la vendita, per cui la frutta estiva si trova sempre prima e, di conseguenza, anche il resto dei prodotti agricoli.
Quest’anno dunque abbiamo visto i prodotti primaverili esordire al mercato con largo anticipo, ma per gli esperti questo potrebbe comportare dei gravissimi rischi.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad uno “slittamento” dell’offerta agricola, ovvero alla possibilità di trovare i prodotti estivi in largo anticipo, così come quelli invernali e via discorrendo. Una situazione che senza dubbio permette ai consumatori di spaziare maggiormente in tavola, ma che in realtà è il sintomo di un vero e proprio problema di tipo ambientale.
Il fatto, ad esempio, che le fragole si trovino molto prima del solito al mercato indica che i cicli naturali sono stati completamente sconvolti dai cambiamenti climatici – una fattore piuttosto grave da prendere in considerazione. Il rischio più grande, sottolinea Coldiretti – che per prima ha lanciato l’allarme dopo aver analizzato questa tendenza, è anche che le colture possano andare in tilt. Ma cosa si intende esattamente con questo?
Coldiretti Puglia, proprio in queste settimane, ha dunque monitorato il grande mercato agricolo della regione per capire quali sono stati ad oggi gli effetti dei cambiamenti climatici sull’economia agricola e i risultati non sono stati purtroppo dei più incoraggianti. È emerso infatti che i cambiamenti climatici hanno portato a cambiare quasi drasticamente l’offerta stagionale sulle bancarelle del mercato.
Quello che però preoccupa maggiormente è che in generale si potrebbe arrivare ad esporre le piante a temperatura troppo basse – con il rischio di ucciderle e avere enormi perdite nella produzione. Non si può ignorare il fatto che potremmo entrare in uno scenario in cui i prodotti agricoli potrebbero non bastare per tutto il periodo – soprattutto a causa della siccità che impedisce di irrigare correttamente i campi ma anche per l’aumento dei prezzi del carburante e di altri prodotti – molti agricoltori hanno dovuto ridurre la propria produzione.
Si tratta dunque si una situazione complessa in cui confluiscono diversi fattori tutti ugualmente gravi per cui ora è necessario intervenire – come sottolinea anche Coldiretti – con un piano che possa risolvere il problema della carenza di acqua ma anche di permettere agli agricoltori di accedere ad energia pulita arginando quantomeno il problema della scarsa produzione.