Gatti, il nome che scegli per loro é importante: ecco perché
Arriva uno studio giapponese sull’importanza dei nomi per i nostri gatti: scopriamo di cosa si tratta.
I gatti capiscono quando il loro umano li sta chiamando e a volte lo ignorano apposta. Arriva uno studio giapponese che dimostra come i gatti sappiano riconoscere il proprio nome, distinguendolo in modo chiarissimo da altre parole.
La ricerca in questione non conferma solamente l’indiscussa intelligenza di questi animali ma anche la loro volontà di ignorare certe richieste: scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Lo studio è avvenuto nel laboratorio Toshikazu Hasegawa dell’Università di Tokyo, il ricercatore e docente che porta la firma di questa ricerca è Atsuko Saito, il quale insegna alla Sophia University di Tokyo.
La ricerca sui gatti: come si è svolta
Stando alle informazioni riportate su Scientific Reports i gatti hanno la facoltà di riconoscere il proprio nome in mezzo a tutte le parole che potrebbero sentire e che potrebbero sembrare simili.
La ricerca si è basata sulla registrazione da parte di alcune persone nel momento in cui pronunciano una serie di 5 parole, tutte molto simili per suono e tra queste c’è anche il nome del gatto in questione. Una volta terminate le registrazioni sono state fatte sentire ai propri gatti, un campione di 77 felini dai 6 mesi fino ai 17 anni d’età: dopodiché c’è stata la fase di osservazione.
Comprendere la psiche di un gatto: i risultati del test
Occorre considerare che i gatti hanno un indole sicuramente differente rispetto a quella dei cani, questi ultimi lanciano segnali molto chiari quando sentono il proprio nome dal loro umano di riferimento. Per i gatti è diverso, infatti la reazione si basa solo sul cenno del capo e un movimento di orecchie.
Infatti proprio in questo modo si è visto come i gatti avessero reazioni fiacche rispetto alle altre parole, mentre avevano un’attenzione maggiore proprio quando sentivano il loro nome. Detto questo perché allora quando li chiamiamo non vengono da noi? È molto semplice, secondo il professor Saito: è una scelta. Questa, può essere dettata da un carattere schivo o dall’umore che hanno in quella circostanza. Sicuramente le attenzioni, gli stimoli e l’affetto può aiutare. Ovviamente distinguere il nome da altre parole non è una dote innata, è una questione di abitudine ad essere chiamato di frequente e nel medesimo modo.