Di recente sono state ritirate delle famosissime patatine dai supermercati per rischio tossicità.
A lanciare l’allerta è, in queste ore, il Ministero della salute, che ha dapprima disposto il richiamo e poi ha condiviso con i consumatori una nota in cui fornisce tutti i dettagli riguardanti la marca, il lotto e cosa fare se sono state acquistate.
Ancora una volta insomma ci troviamo ad avere a che fare con problemi come ritiri dagli scaffali a causa di contaminazione, una situazione davvero grave che per fortuna però in genere viene scoperta immediatamente e dunque prima che possano accadere gravi incidenti.
Vediamo dunque quali sono state le disposizioni del Dicastero e di quali patatine stiamo parlando di preciso.
Negli ultimi tempi, insomma, sono stati diversi i richiami subiti dai vari marchi che propongono prodotti alimentari a causa di contaminazione – che può essere sia organica (e dunque riguardare virus e batteri) oppure chimica, se abbiamo a che fare ad esempio con la presenza di elementi tossici per la nostra salute.
Una situazione che si è ripresentata proprio in queste ore, quando il Ministero della Salute ha disposto il richiamo di un lotto di patatine a marchio Amica Chips con la denominazione “ortolana” proprio per rischio tossicità e, nello specifico, per la presenza di una sostanza chiamata acrilammide. Sono stati forniti tutti i dati utili per evitare che i consumatori possano mangiare l’articolo, per cui se in casa avete questo tipo di snack con il numero di lotto 080587 e scadenza 25 marzo 2023 non consumatelo per nessun motivo. Potete però riportare il prodotto nel supermercato dove avete acquistato il prodotto e ottenere una sostituzione.
La contaminazione di un prodotto può dunque essere sia di tipo organico che chimico – se abbiamo a che fare con batteri e virus (come salmonella o il rotavirus) oppure con sostanze tossiche per il nostro organismo. Nel caso appena illustrato abbiamo a che fare nello specifico con la presenza di acrilammide nel prodotto, ma sappiamo cos’è e cosa comporta?
Di tratta di una sostanza che si forma in via naturale nei prodotti amidacei (come le patate) durante la cottura a temperature elevate a partire dagli zuccheri presenti in questo alimento – responsabili per altro dell’aspetto abbrustolito che per molti è particolarmente gustoso. Ciò che però dobbiamo considerare è che si tratta di una sostanza cancerogena e genotossica, ovvero capace di danneggiare l’informazione genetica di una cellula (che a sua volta provoca una mutazione).