Alberi Killer, rischi gravissimi per la salute: non ti avvicinare
Tra le piante più velenose del mondo, l’albero dei suicidi rappresenta un vero e proprio pericolo per l’incolumità di chi ci viene a contatto
Oltre alle classifiche e le liste innumerevoli di specie animali pericolosissime e velenose per gli uomini, esiste anche un elenco delle piante, delle specie vegetali, più pericolose al mondo, vere e proprie armi a foglie verdi che nel caso di contatto diretto con l’essere umano, possono mettere in pericolo la sua incolumità, anche in maniera molto grave e permanente.
Tra queste vi è un albero, una specie abbastanza rara, che trova il suo habitat naturale nell’Est dell’Australia, nelle Piccole Isole della Sonda, un arcipelago malese, e nello stato di Vanuatu. Comune la sua presenza nel Queensland e in estinzione nel Nuovo Galles Del Sud.
È la pianta conosciuta come albero dei suicidi, una specie il cui destino e caratteristiche stanno già nel nome non proprio positivo. Scientificamente detta Dendrocnide moroides Chew, appartiene alla famiglia delle Urticaceae, e rappresenta la pianta più tossica delle Dendrocnide dell’Australia.
Le caratteristiche della pianta, l’azione urticante e la neurotossina
Una pianta che solitamente cresce lungo un unico stelo, fino a 3 metri di altezza. Le sue foglie verdi dalla forma di cuore sono ricoperte di aculei dall’effetto gravemente urticante. Essi rilasciano una neurotossina, la moroidina, talmente potente che giunge in pochissimo tempo e agisce negativamente sul sistema nervoso della vittima delle punture.
Una specie vegetale, la Gympie-Gympie, il nome che le hanno dato gli aborigeni, di aculei, di peli urticanti che causano una fortissima sensazione di bruciore, un dolore lancinante, che può protrarsi nel tempo, fino a diversi mesi, specie se la zona del corpo interessata dalla puntura è soggetta a cambi di temperatura.
Una giovane donna vittima del Gympie-Gympie
Tra gli incidenti avvenuti realmente, una giovane donna australiana del Queensland, andando in bici cade sfortunatamente su una Gympie-Gympie, gli aculei le riempiono le gambe provocandole un dolore inimmaginabile e mai provato, dalle dichiarazioni della donna all’emittente ABC News.
La malcapitata descrive il dolore come una sorta di incendio sul suo corpo che per l’intensità le ha provocato vomito. Ha cercato di asportare gli aculei, attraverso delle strisce depilatorie, fino all’arrivo dell’ambulanza. In ospedale, la vittima è stata curata con forti antidolorifici. A distanza di mesi dall’incidente, la donna porta ancora i segni e i dolori sul suo corpo. Non esiste cura e nemmeno antidoto per i casi colpiti dalla pericolosità di questa pianta, è consigliato rimuovere gli aculei (spesso aiutandosi con delle strisce depilatorie) e applicare acido cloridrico diluito.