Pellet prestagionale, i prezzi sono troppi bassi: la truffa é dietro l’angolo
Quando si acquista pellet è bene fare molta attenzione alle certificazioni, spesso si tratta di prodotti non conformi o contraffatti.
A causa della crisi energetica, l’inverno appena trascorso non è stato proprio semplice in fatto di riscaldamento, i prezzi dei principali combustibili, sia la legna, che l’elettricità, che il gas hanno avuto prezzi alle stelle, così come il pellet, che ha mantenuto dei costi elevatissimi fino alla fine della stagione invernale.
Spesso il prezzo elevato non era nemmeno corrispondente ad un’alta qualità del prodotto, tutto il contrario: il consumatore si è trovato a sborsare grandi somme di denaro per un pellet si scarsissima qualità, una vera e propria speculazione, che è nata proprio dalla grande richiesta del prodotto sul mercato.
Questa impennata dei costi, la denuncia dei consumatori e delle principali associazioni a loro tutela hanno fatto scattare molti controlli della Guardia Di Finanza e delle Forze dell’Ordine, per proteggere i consumatori da speculazione e eventuali truffe da parte di venditori poco onesti.
Pellet non conforme agli standard, i controlli della Guardia di Finanza
I controlli hanno setacciato la Penisola da Nord a Sud e sono stati effettuati anche numerosi sequestri di merce non conforme e contraffatta che veniva venduta per buona. Proprio la Guardia Di Finanza, in particolare il gruppo anticontraffazione e sicurezza prodotti del nucleo speciale beni e servizi che ha effettuato queste operazioni di controllo sul territorio nazionale, ha suggerito ai consumatori anche come difendersi da queste speculazioni.
Spesso le indicazioni fornite al momento dell’acquisto dal venditore, quelle per esempio sulla classe energetica, sul tipo di legno o sul potere calorico, sono false, dovrebbero invece essere comprovate da analisi chimiche riportate sull’etichetta di vendita. Anche se la certificazione in questo settore non è obbligatoria, ne esistono cinque marchi, se si vuole essere sicuri quando si acquista: SGS, FSC, PEFC, ENPLUS e DINPLUS forniti dall’ente italiano certificatore AIEL.
In più la qualità si basa anche su tre tipi di classi energetiche t, nel rispetto delle regole comunitarie della norma EN.ISO 17225, A1, A2, B. Se il prodotto riporta questi tipi di certificazione vuol dire che rispetta lo standard di qualità previsto dalla normativa europea.
I rischi per il consumatore
Acquistare prodotti non conformi, senza certificazioni e contraffatti, è un rischio per il consumatore sia per dispendio di denaro investito e sia per la creazione di ceneri di combustione in quantità superiori a quanto previsto dal manuale di manutenzione delle stufe a pellet.
Non meno rilevante il fatto che questo tipo di pellet non conforme potrebbe non riscaldare affatto, potrebbe non avere alcuna prestazione calorifera. La Guardia Di Finanza negli ultimi due anni ha sequestrato ben 5.000 tonnellate di pellet attraverso 50 interventi contro la contraffazione di questo genere di prodotto.