Il maltempo ha colpito in modo tragico la regione Emilia Romagna, alluvioni e esondazioni scatenano qualche polemica.
Nell’ultima settimana l’Emilia Romagna è stata una delle regioni italiane più colpite dal maltempo. Dopo mesi di siccità sui territori emiliani, la pioggia si è abbattuta con una potenza e una quantità talmente abbondanti da causare inevitabilmente allagamenti, esondazioni dei fiumi e dei torrenti che attraversavano le cittadine e le campagne, e frane.
Oltre ai danni incalcolabili dell’acqua che ha inondato i campi, le strutture, abitazioni, negozi, cantine e garage, si aggiunge il disagio enorme di fango e detriti. Problemi e difficoltà naturalmente anche dal punto di vista dell’approvvigionamento elettrico. Le autorità e la Protezione Civile sono intervenuti con celerità per scongiurare ogni rischio e per portare aiuto ai cittadini impauriti e stremati. Molti i residenti che per motivi di sicurezza hanno dovuto abbandonare le loro abitazioni.
Una delle zone più colpite, oltre a Faenza, la cittadina di Massa Lombarda, interessata dalla rottura degli argini del torrente Sillaro, che si trova a ridosso dello stesso comune e di quello di Conselice. Le dichiarazioni del primo cittadino, il sindaco Daniele Bassi, hanno portato alla luce alcune cause dell’accaduto, che potrebbero risultare singolari ma che purtroppo rappresentano una realtà.
Il sindaco, dopo i primi sopralluoghi del personale tecnico, ha imputato il collasso dell’argine, almeno in piccola parte, alla presenza delle tane degli istrici, davvero profonde e vaste, rispetto a quelle di altre specie come le nutrie, anche molto diffuse. È abitudine degli istrici costruire le proprie abitazioni presso gli argini di corsi d’acqua. Naturalmente ne conseguono tutte le altre ragioni, come l’elevata pressione dell’acqua.
Gli istrici erano già stati protagonisti, il 19 gennaio 2014, quando nella frazione di San Matteo di Modena, purtroppo accadde un’alluvione che causò l’esondazione del fiume Secchia, con le tragiche relative conseguenze che colpirono in particolar modo la zona dei Comuni di Bastiglia e Bomporto, sempre in provincia di Modena. Tra le motivazioni della rottura degli argini, i dati dei rilievi tecnici parlano di tane di istrici, si aggiungono anche volpi e tassi.
Esiste un vero e proprio monitoraggio periodico degli argini di torrenti e fiumi della zona e dai dati rilevati emergono delle criticità causate dalle tane di animali, di istrici, volpi e tassi, e anche in numero abbastanza elevato. Per questo è stato approvato un “Programma di messa in sicurezza idraulica e di limitazione numerica di mammiferi ad abitudini fossorie lungo le ate fluviali principali dei Fiumi Secchia e Panaro” per le specie in questione.