Crollo Ponte Morandi, le dichiarazioni al processo: “Pericolo dal 2010”

Ponte Morandi – newsecologia.it

Ecco svelate le realtà sconcertanti emerse nel processo sul crollo del Ponte Morandi. Vediamo di cosa si tratta.

Nel cuore di un’aula silenziosa, le dichiarazioni al processo sul crollo del Ponte Morandi risuonano come i lamenti di un sistema collassato. È qui che si svela la tragica verità celata per anni dietro l’ombra di un’infrastruttura in pericolo imminente.

Nel corso delle testimonianze, si dischiudono i segreti sepolti sotto le macerie del ponte: voci sussurrate, avvertimenti trascurati e segnali d’allarme ignorati. Come una colonna sonora spettrale, i protagonisti di questa vicenda sciorinano il mosaico di decisioni fallaci che ha condotto alla catastrofe.

Dal 2010, la minaccia era stata chiaramente identificata, ma il fato crudele ha lasciato cadere un velo di indifferenza sul destino del Ponte Morandi. Mentre le pagine del processo si aprono, s’illumina la necessità di responsabilità e giustizia, un’imperativa lezione per costruire un futuro più sicuro e duraturo.

Dialoghi da brivido

“È emerso che il ponte presentava un difetto di progettazione fin dall’origine ed era a rischio di crollo. Chiesi se c’era qualcuno che certificasse la sicurezza, e Riccardo Mollo mi rispose: “La certifichiamo da soli“, ha pronunciato Gianni Mion – l’ex amministratore delegato della holding dei Benetton Edizione e ex consigliere di amministrazione di Autostrade per l’Italia (Aspi) – durante il processo sul crollo del Ponte Morandi; la terribile vicenda che ha scosso l’intera Italia il 14 agosto 2018.

L’uomo è stato interrogato in aula sulla tragedia (evitabile) e ha ammesso di essere a conoscenza che l’infrastruttura rischiava di crollare già nel 2010, otto anni prima dell’accadimento drammatico che ha causato la morte di 43 persone. A seguito del crollo, più di 500 persone della zona circostante furono evacuate e diversi edifici vicini al viadotto furono demoliti.

Gianni Mion – newsecologia.it

Aumento preoccupante dei rischi

Le parole dell’attuale amministratore delegato di Autostrade per l’Italia durante il processo sono state ascoltate attentamente. Infatti, ha rivelato un preoccupante aumento dei coefficienti di rischio nel 2020, superando anche il 200% rispetto ai dati rilevati da Spea, mentre nel 2019 era del 50%.

Sin dall’inizio del suo mandato nel febbraio 2019, l’AD di Autostrade per l’Italia si è dedicato con impegno a un ampio piano di trasformazione aziendale, apportando cambiamenti significativi nella gestione e nel monitoraggio delle infrastrutture, grazie anche all’adeguamento delle normative che hanno rafforzato l’azione dell’azienda.