Il dolore cronico rappresenta spesso una patologia sconosciuta. Oggi nuove tecniche chirurgiche innovative per alleviare le sofferenze.
L’occasione giusta per parlarne cade proprio domani, domenica 28 maggio 2023, durante la cosiddetta “Giornata del Sollievo”, un giorno dedicato appunto all’argomento e alla promozione della cultura del sollievo e alla sensibilizzazione verso una patologia, spesso poco conosciuta, ma molto diffusa, quella del dolore cronico.
I numeri delle statistiche parlano di una malattia che colpisce ampie fette della popolazione, prendendo i dati registrati nella regione delle Marche, solo gli accessi ospedalieri per tale patologia, presso gli ospedali di Pesaro e Fano, sono stati 3.000 circa. La difficoltà di approcciarsi e di trattare questo tipo di patologia, sta proprio nel fatto che la sofferenza del paziente colpito non è misurabile con una strumentazione dall’esterno.
Solo il portatore, solo il diretto interessato può davvero constatarne l’intensità e quelli che sono sensazioni e veri e propri sintomi, queste le parole del responsabile del reparto della terapia del dolore dell’Ospedale di Fano dell’Ast di Pesaro Urbino, il dottor Alessandro Guidi.
A livello nazionale le statistiche, attraverso i numeri, dimostrano che almeno tredici milioni di italiani ne sono colpiti e ne soffrono. Considerando già, in un ambito più piccolo dal punto di vista territoriale, i dati dell’Ast di Pesaro Urbino, si intende come oggi la diffusione sia più larga del passato. Proprio l’azienda sanitaria parla di una diffusione maggiore a partire dal 2014, confermata da un aumento del volume di visite, trattamenti e prestazioni di analgesia.
È proprio durante la degenza dei pazienti sofferenti in ospedale, che avviene la rilevazione, la constatazione da parte del personale medico della presenza della patologia. Se prima si procedeva unicamente con cure e trattamenti farmacologici e le infiltrazioni, che ad un certo punto possono smettere di dare il sollievo e l’effetto sperato, oggi le cose sono cambiate, sono stati mossi passi da gigante nella ricerca di una valida alternativa al trattamento del dolore cronico.
Naturalmente, in base ai casi clinici, il responsabile del reparto della terapia del dolore dell’Ospedale di Fano, il dottor Guidi, spiega come oggi si possa trattare la patologia con delle procedure chirurgiche mini invasive, che spesso avvengono in giornata in regime di day hospital. Il risultato, su un ampio numero di pazienti, ha risvolti positivi sulla condizione del paziente e sui sintomi della malattia.
Già lo scorso anno, nel 2022, sono stati eseguiti all’Ospedale di Fano, circa 70 interventi proprio con tecniche mini invasive. In sostanza si tratta interventi innovativi e a carico del sistema sanitario, come iniezioni di farmaci nelle annessi vertebrali, endoscopia spinale, radiofrequenza e stimolatori midollari, pompe sottocute.