Paradisi Fiscali, scappano all’estero: l’Agenzia delle entrate controlla
L’estero spesso rappresenta la meta di molti, magari per il costo minore della vita, attenzione però al Paese che si sceglie.
L’estero rappresenta sempre un luogo felice, una specie di paradiso, spesso come meta per viaggi più esotici e alla scoperta di posti nuovi, ma di frequente è anche il posto ideale per imprenditori e pensionati. Le motivazioni di entrambe le parti, stanno in una tassazione più vantaggiosa e in un costo minore della vita.
Naturalmente se le premesse sono queste, servirà scegliere bene il Paese. La scelta deve essere adeguata per via del fatto che la legge italiana e tutti i controlli operati dal Fisco servono proprio a prevenire presunti e eventuali casi di evasione fiscale, di trasferimento non reale ma fittizio. E in questi casi le conseguenze sarebbero tutt’altro che leggere.
Non esiste nessun divieto che impedisca a un pensionato italiano di trasferirsi in un altro Paese. Scegliendo una nazione dove il potere d’acquisto è maggiore che in Italia, è sicuramente un vantaggio per il pensionato, che può risparmiare sul costo della vita e godersi di più il valore della sua pensione.
Trasferirsi all’estero, perché non scegliere i paradisi fiscali
Se però il focus del ragionamento relativo alla scelta di trasferirsi all’estero, ricadesse sulla tassazione, il caso in questione va affrontato in maniera più adeguata tenendo conto del Paese che si va a scegliere e quelli che potrebbero essere luoghi sospetti durante dei controlli del Fisco.
Si definisce Black List ed è la lista nera dei cosiddetti paradisi fiscali, costantemente aggiornata dall’Agenzia delle Entrate. Il contribuente che intende trasferirsi in uno dei Paesi in lista, deve dimostrare al Fisco la veridicità del trasferimento. Se invece il pensionato o un’altra persona fisica decidesse di trasferirsi all’estero, in una nazione che non è contenuta nella lista nera, non deve assolutamente presentare nessuna prova, ecco la differenza che fa la scelta.
La Black List dei paradisi fiscali
Quelli presenti nella Black List sono Paesi che non hanno accordi in materia economica e fiscale con l’Italia, che non permettono lo scambio di informazioni tra Stati e quindi il Fisco richiede una prova per evitare di dover invece combattere eventuali e potenziali casi di evasione fiscale o frodi. Chiunque abbia attività economiche o patrimoniali in questi Paesi ne deve ovviamente dar conto nella dichiarazione dei redditi.
Tra gli Stati presenti nella Black List ad oggi, veramente numerosi, ne citiamo alcuni, tra le più rinomate le Isole Cayman, il Liechtenstein, Macao, Panama, davvero celebre per i suoi titoli in prima pagina, Singapore, Taiwan, Svizzera, Oman, Libano, Hong Kong e tanti altri.