I truffatori non si stancano mai di mettere a segno colpi disonesti: attenzione alla truffa del finto corriere.
L’inizio dell’estate, più o meno, ogni anno coincide con il periodo dei saldi estivi, in tutta Italia, ogni regione con le sue date. Attesi da tutti, per fare qualche acquisto a prezzi molto più convenienti. Non solo nei negozi fisici, ormai i saldi interessano anche gli e-commerce e lo shopping online. Tra i più conosciuti quelli della piattaforma di shopping online più frequentata.
Parliamo dei saldi di Amazon, il cosiddetto Prime Day di Amazon, che i solito cade appunto nel mese di luglio che è il mese dei saldi. Giorni di sconti e prezzi da urlo, di vere occasioni che più chi meno attende per acquistare oggetti che ha desiderato da tanto tempo.
Ma specie in periodi di sconti come appunto il mese di luglio, il lavoro di malintenzionati e truffatori diventa più intenso e impegnativo. Gli sconti spesso sono motivo per questi falsari di mettere in atto colpi ingannevoli a danno degli acquirenti ignari, che al posto dello sconto promesso si ritrovano con un pugno di polvere.
È definita e conosciuta come la “truffa Amazon” o del finto corriere, ma come funziona? La messa in scena è davvero semplice così come il meccanismo, ma il risultato è efficace purtroppo. La vittima riceve un messaggio sullo smartphone contenente informazioni su una spedizione a suo carico in arrivo: c’è un pacco di un ordine fermo e bloccato perché non risultano pagate le spese di spedizione.
Un messaggio che può giungere al destinatario malcapitato via email, il cosiddetto “phishing” o via SMS sul suo numero di telefono, lo “smishing”, ma addirittura anche tramite chiamata vocale di un finto operatore “vishing”. Il messaggio inoltre contiene un link e l’obiettivo del truffatore è quello di convincere la vittima a cliccarlo.
All’apertura troverà il sito contraffatto di noti corrieri nazionali e per quanto sono imitati bene, il malcapitato potrebbe anche non notare alcuna differenza e cascarci. L’obiettivo finale? Far inserire alla vittima i dati della carta di credito o di debito, quindi degli estremi di pagamento, per sbloccare il pacco fasullo. Ovviamente una volta inseriti, i dati finiranno nei circuiti dei truffatori.
Ma c’è modo di difendersi da questo tipo di truffe? Si ovviamente stare attenti e con gli occhi aperti, ma soprattutto nel caso ci si trovasse coinvolti in una situazione del genere non inserire o comunicare alcun dato sensibile e ignorare dal principio il messaggio, mail o chiamata ricevuti. Fondamentale diffidare sempre da messaggi contenenti link strani non riferiti ad alcun ordine reale.