Un disturbo molto diffuso che riguarda i reni e le vie urinarie: ecco quali sono i principali sintomi dei calcoli renali a cui fare attenzione.
Il corpo umano è certamente una macchina perfetta, ma come tutte le macchine a volte capita in guasti e difficoltà occasionali, necessita di un controllo e di conseguenza di una manutenzione. Una parte fondamentale ma allo stesso tempo delicatissima del nostro organismo sono i reni.
Questi organi possono essere interessati dai cosiddetti calcoli renali o calcolosi renale o anche detta nefrolitiasi: piccoli sassolini che si formano a partire da elementi derivanti dalle urine detti sali urinari, che precipitando formano cristalli che si aggregano a volte e si depositano lungo le vie urinarie.
Compiono un viaggio assai lungo perché dai reni si spostano nell’uretra e vengono poi espulsi tramite la minzione. Il nostro organismo essendo perfetto nel suo funzionamento, impiega sostanze quali il magnesio e il citrato per evitare che questi cristalli si aggreghino e precipitino e vadano a causare i fastidiosi calcoli
I sintomi a cui stare molto attenti e che potrebbero risultare essere conseguenza di calcoli renali all’attivo, sono molto soggettivi e variabili da caso a caso. Spesso interessano, proprio per la natura del problema, la zona del fianco e dietro la schiena, con dolori acuti, per irradiarsi fino all’inguine. I sintomi da tenere in considerazione sono almeno cinque.
Innanzitutto quindi questo dolore intenso che sopra abbiamo descritto. Poi molto frequente, campanello d’allarme, il bruciore durante la minzione e a volte anche difficoltà nell’urinare. Sempre legato all’urina, si potrebbe notare un odore più pungente e un aspetto molto torbido, in alcuni casi anche presenza di sangue.
Nei casi in cui l’infiammazione è intensa potrebbero verificarsi febbre oppure sintomi come nausea e vomito, comunque malessere generale. Tutto dipende dall’entità dei calcoli: quando sono molto piccoli, il dolore può non essere così acuto, invece quando ha dimensioni molto più importanti, può addirittura incastrarsi nell’uretere e bloccare il passaggio dell’urina.
Fondamentale in ogni caso rivolgersi presso il proprio medico curante, uno specialista urologo o nefrologo, se la cosa è molto intensa anche presso il Pronto Soccorso. La diagnosi verrà effettuata attraverso esami strumentali e di laboratorio, partendo da semplici esami delle urine, proseguendo con un’ecografia all’addome e ai reni, al fine anche di analizzare la composizione del calcolo.