Nell’era del digitale e della tecnologia, gli smartphone e le app che contengono, diventano lo scenario perfetto per nuove truffe.
Di certo non poteva mancare che una delle applicazioni più diffuse e più scaricate in tutto il mondo fosse ambientazione per una nuova truffa. Parliamo dell’app di messaggistica istantanea, e non solo, WhatsApp: di certo la truffa raggiungerà più utenti possibili e le possibilità che in qualche caso vada a buon segno, sono molte. Ma scopriamo di che tipo di truffa stiamo parlando e ovviamente come difendersi.
Il tentativo fraudolento questa volta riguarda il mercato delle criptovalute. La messa in scena organizzata dai truffatori parte da alcuni messaggi, scritti in lingua italiana, di semplice conversazione amichevole, contenenti anche una sorta di biografia anche ben scritta. L’intento, far cadere in una trappola l’utente, quindi già attraverso la conversazione, per poi concludere il tutto con il tentativo di convincere a installare un’app.
Il modo attraverso cui lo fanno è promettendo facili guadagni online. Ovviamente si tratta non di un’applicazione vera e propria ma di un virus malevolo che potrebbe comportare il serio rischio di finire vittime, se non si sta in guardia, di una truffa finanziaria.
Tutto sta nell’installazione di quell’app che è in pratica un virus sotto mentite spoglie, che richiede informazioni e dati sensibili, anche di pagamento, al fine addirittura di compiere transazioni finanziarie non autorizzate. Vista la vasta scala di diffusione di WhatsApp, naturalmente questa truffa non punta solo utenti italiani, ma di tutto il mondo.
Cosa fare per difendersi da queste truffe via smartphone? Semplicemente stare sempre molto attenti e diffidare, specie di certi numeri telefonici con prefissi non nazionali, per esempio indonesiani, con +62, vietnamiti con un +84 oppure bengalesi, +880.
Se dovesse arrivare un messaggio su WhatsApp da uno di questi prefissi, il consiglio è quello di bloccare subito il contatto e segnalarlo a WhatsApp come spam o proprio messaggio truffa. Molto importante diffondere questo tipo di raccomandazioni e anche di notizie, proprio perché trattandosi di truffe che potremmo definire “digitali” sono ancora più diffuse delle altre e le vittime, utenti ignari, sono molto più attaccabili.
Così come lo sono i dati sensibili che sono purtroppo ormai presenti su tutti gli smartphone, non solo anagrafici ma anche finanziari. Gli smartphone sono effettivamente diventati vere e proprie banche dati e aumentare il livello di protezione su questi dispositivi, ma soprattutto tenere gli occhi sempre ben aperti potrà mettere al riparo da danni anche molto gravi.