Nello sconfinato universo delle piante esistenti in natura, ce ne sono alcune, che dietro la loro apparente bellezza nascondono un segreto velenoso.
Nel variegato mondo botanico sono davvero innumerevoli gli esemplari di piante, alcune delle quali addirittura sconosciute o non classificate, altre invece precedute dalla loro fama. Infatti alcuni tra questi bellissimi esemplari di piante, seppur dall’aspetto leggiadro e delicato, possono celare una rarissima pericolosità per chi le incontra sul suo cammino.
Definita scientificamente Heracleum mantegazzianum, appartenente alla famiglia delle Apiacee (per intenderci quella del prezzemolo), conosciuta anche con il nome anglofono Giant Hogweed, perché in Gran Bretagna è veramente assai diffusa e temuta, la Panace di Mantegazza, si rende riconoscibile agli occhi dell’osservatore per via del suo aspetto.
Dal nome inglese che contiene la parola giant, gigante, si capisce che è una pianta che può diventare, durante la sua vita, davvero molto alta, addirittura sfiorare i cinque metri. Ma la sua peculiarità è di certo quel suo stelo a puntini bianchi e viola, contornato da fiori bianchi a gruppetti, come se fossero dei piccoli ombrelli.
La Panace di Mantegazza ama particolarmente crescere rigogliosa in un habitat naturale soleggiato. Alla domanda lecita se questa pianta abita anche in Italia, la risposta è affermativa. Se in Gran Bretagna è stata definita come la pianta più pericolosa, anche da noi è abbastanza diffusa, soprattutto in regioni come il Piemonte, la Liguria, la Valle d’Aosta e anche la Lombardia.
Venirci a contatto è davvero facile, soprattutto per i nostri amici a quattro zampe o per i bambini, che intenti a scorrazzare e a giocare di certo non riconoscerebbero la pericolosità della pianta e ne verrebbero a contatto. Durante passeggiate nei boschi, nei parchi o in orti botanici e giardini l’incontro potrebbe essere fatale. Infatti il solo contatto con le foglie e i fiori della Panace di Mantegazza potrebbe avere gravi conseguenze.
Prima di approfondirle, è bene chiarire che è la linfa della pianta che scorre in questi annessi, è davvero pericolosa e soprattutto tossica, perché contiene composti chimici organici che solo attraverso il contatto con la pelle umana provocano gravi conseguenze fisiche come eruzioni cutanee dolorose, vesciche, vere e proprie ustioni, che lasciano macchie e cicatrici dopo una lentissima guarigione.
Ma il caso più grave sarebbe quello in cui il soggetto tocca distrattamente le foglie o i fiori della Panace e poi i suoi occhi: questo gesto potrebbe addirittura causare cecità nei casi più gravi. La raccomandazione degli esperti è quella, nel caso si venisse inavvertitamente a contatto con la pianta, di evitare la luce del sole per non far attivare le tossine e dunque la reazione allergica.