Un viaggio tra le regioni italiane, alla scoperta di un frutto del mare tra i più prelibati: ecco dove trovare le migliori ostriche del Paese.
Tra le innumerevoli prelibatezze che la nostra amata Italia offre e porta in tavola, riscuotendo il successo tanto meritato di Paese che offre una delle tradizioni culinarie migliori del mondo, ci sono succulenti e preziosi frutti del mare, molto ricercati e apprezzati, nonché anche molto costosi, per via della loro lunga tecnica di allevamento e produzione: stiamo parlando delle ostriche.
Nonostante il primo Paese che occupa il podio della produzione di questo tanto amato bivalve sia la Francia, con delle specie molto rinomate come le Bèlon e Le Marenne, tra le piatte, e le Fines, Pousse e Spèciales tra le concave, anche l’Italia sembra guadagnarsi la sua fama, portando in tavola specie eccellenti di ostriche. Dove poter mangiare dunque le ostriche più prelibate del Belpaese?
Da Nord a Sud, comprese le isole, l’allevamento di ostriche in Italia richiede attenzione. Perché tra le più famose e buone troviamo per esempio quelle allevate in Sardegna, nella laguna di San Teodoro, che appunto prendono il nome del luogo di produzione, come ostriche di San Teodoro. Rimanendo nei paraggi del meridione, non possiamo dimenticarci delle ostriche di San Michele, allevate nella zona del Gargano.
Più a nord, l’eccellenza delle ostriche Rosa di Scardovari, non può rimanere in osservata. Queste infatti sono allevate in un’area tra il Mare Adriatico e il fiume Po. Ma per visitatori e turisti di una delle città più belle del mondo, Venezia, a disposizione un altro piccolo paradiso dell’ostrica.
Infatti nello spazio più a sud della laguna veneziana, nei pressi di Chioggia, si può gustare la cosiddetta Clò ostrica di Chioggia. Si tratta di un tipo di allevamento nato quasi in maniera sperimentale, laddove già venivano allevati altri frutti del mare come cozze e vongole.
Esso da vita a una tipologia di bivalve dalla caratteristica forma rotonda, che assume colorazioni che sfumano dal bianco al nero, custodendo un interno bianco madreperla tipico dell’ostrica. Ci soffermiamo su questa varietà di ostriche, perché si tratta di un allevamento particolare rispetto agli altri, basato su delle strutture di legno composte da reti, sia sopra che sotto, che galleggiano sull’acqua.
Il processo di allevamento dura ben 16 mesi per far giungere a maturazione le ostriche, poi affinate in un’area più ricca di alghe delle quali l’ostrica assume il sensore, nello specifico nell’Oasi di Cà Roman. Dunque a prescindere da quale di queste prelibate ostriche si avrà il piacere di degustare, ancora una volta l’arte del cibo italiana si conferma come la più ricca e la più affascinante di tutte.