Il riscaldamento globale rende difficile la navigazione a causa dell’aumento del ghiaccio marino, in difficoltà le popolazioni artiche
Il Passaggio a Nord-Ovest, una via d’acqua storicamente ambita per la possibilità di accorciare le rotte marittime tra l’Atlantico e il Pacifico, è stato al centro di numerose discussioni sul suo futuro. Il problema nasce dal cambiamento climatico.
Da tempo, il riscaldamento globale è visto come un fattore che potrebbe rendere questa rotta navigabile per periodi più lunghi, grazie alla riduzione del ghiaccio artico. Tuttavia, nuove ricerche stanno mettendo in discussione questa prospettiva ottimistica.
L’analisi degli ultimi anni, riportata da Focus, mostra che, contrariamente alle previsioni, il Passaggio a Nord-Ovest sta diventando più problematico da attraversare a causa dell’aumento del ghiaccio marino. Questo cambiamento potrebbe, non solo influenzare la navigabilità della rotta, ma avere notevoli ripercussioni sulle popolazioni artiche e sull’ambiente circostante.
Una rotta marina che attraversa l’Arcipelago Artico canadese e collega l’Oceano Atlantico con l’Oceano Pacifico, sembra non offrire i benefici sperati con il riscaldamento globale. Inizialmente, si pensava che l’aumento delle temperature e la conseguente riduzione dei ghiacci avrebbero reso questa via d’acqua più navigabile.
Tuttavia, l’effetto del cambiamento climatico si sta rivelando ben diverso. Recenti studi indicano che, invece di diventare più sgombro dal ghiaccio, il Passaggio a Nord-Ovest è diventato più difficile da percorrere. L’aumento delle temperature ha portato l’afflusso di spessi frammenti di ghiaccio marino, che rendono la navigazione più complessa, come evidenziato da un’analisi pubblicata su Communications Earth & Environment.
Le ricerche condotte da Alison Cook e dai suoi colleghi della Scottish Association for Marine Science e del Dipartimento di Geografia, Ambiente e Geomatica dell’Università di Ottawa, hanno rivelato una realtà preoccupante: il Passaggio a Nord-Ovest non è diventato più praticabile come previsto. Tra il 2007 e il 2021, la durata della stagione navigabile in tre delle sue sezioni più settentrionali è diminuita a causa dell’accumulo di ghiaccio.
Ad esempio, la durata della navigazione nel Mare di Beaufort è passata da 27 a 13 settimane, mentre nello Stretto di M’Clure è scesa da 6 settimane e mezzo a 2. Il problema è aggravato dall’afflusso di ghiaccio proveniente dalla Last Ice Area, un’area a nord della Groenlandia dove il ghiaccio marino, più spesso e resistente, è diventato mobile a causa del riscaldamento globale. Questo fenomeno non solo complica la navigazione, ma potrebbe avere ripercussioni significative anche sulle comunità costiere dell’Artico canadese, che dipendono da queste acque per il loro sostentamento.