Quando un inquilino causa danni all’immobile o alla mobilia, il proprietario può trattenere la cauzione? La legge stabilisce delle regole.
Nel contratto di affitto, il proprietario di un immobile può richiedere un deposito cauzionale come garanzia contro eventuali danni provocati dall’inquilino durante la locazione. Tuttavia, la legge stabilisce che il proprietario non può trattenere la cauzione a meno che non sussistano danni causati per colpa o incuria.
Ciò significa che il proprietario non può trattenere la cauzione per danni dovuti all’usura naturale o al normale utilizzo dell’immobile. Quando si verifica un danno, la legge impone delle regole precise su come trattare la cauzione e su come le parti devono comportarsi per risolvere eventuali controversie.
Secondo la normativa vigente, l’inquilino è responsabile solo per i danni causati da incuria o negligenza. Ad esempio, se un inquilino danneggia un mobile o una parete per un comportamento negligente, il proprietario può chiedere il risarcimento attraverso la cauzione. Tuttavia, non tutti i danni sono imputabili all’inquilino. I danni dovuti all’usura naturale, come il normale deterioramento dei pavimenti o delle tapparelle, non devono essere risarciti dall’inquilino.
Inoltre, se il contratto di locazione non lo prevede esplicitamente, l’inquilino non è obbligato a tinteggiare l’immobile al momento della riconsegna, a meno che non si tratti di danni evidenti causati dal suo comportamento. È importante che proprietario e inquilino stabiliscano chiaramente, già al momento della firma del contratto, le responsabilità per eventuali danni e per il ripristino dell’immobile alla fine della locazione.
Il proprietario non può decidere di non restituire la somma versata dall’inquilino senza una motivazione. In caso di danni, la cifra da trattenere deve essere determinata tramite un accordo tra le parti o, in caso di disaccordo, tramite una causa legale. In ogni caso, il proprietario deve quantificare i danni e non può trattenere l’intera cauzione senza giustificazioni. Se l’inquilino non è d’accordo con l’importo trattenuto, può chiedere la restituzione della cauzione o avviare un’azione legale per recuperarla.
La restituzione deve avvenire al momento della riconsegna delle chiavi, e l’inquilino ha il tempo dovuto per richiedere il rimborso tramite decreto ingiuntivo, se il proprietario non adempie. In sintesi, la cauzione può essere trattenuta solo a fronte di danni causati dall’inquilino a mobili, pareti, pavimenti, impianti o altro elemento dell’abitazione e secondo le modalità previste dalla legge.