Coste italiane rovinate dal cemento: Legambiente lancia l’allarme
Il 51% dei litorali italiani è stato deturpato dal cemento: palazzi, alberghi e ville hanno continuato a sorgere senza alcuna sosta occupando 25 metri al giorno e arrivando a cementificare 8 chilometri di costa all’anno. Senza considerare poi che un terzo delle spiagge si ritrova a dover combattere anche contro l’erosione costiera.
E’ questa la fotografia immortalata dal rapporto “Ambiente Italia 2016” di Legambiente e presentato quest’oggi a Roma nella sede dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Legambiente a questo proposito ha avvertito: «Senza un cambio di passo l’erosione delle coste è destinata a crescere». I mali che stanno provocando la distruzione dei nostri splendidi litorali sono soprattutto dovuti al cemento, ed è su questo che bisognerebbe intervenire quanto prima per disinnescare quella che sembra stia assumendo le forme di una vera e propria “bomba ambientale”.
Ma la cementificazione selvaggia non è il solo problema delle coste italiane: anche la mala depurazione, i rifiuti marini e i cambiamenti climatici stanno contribuendo a deturpare l’ambiente marino.
Basti solo sapere che considerando i 6.500 chilometri di costa che vanno da Ventimiglia a Trieste, 3.300 di questi risultano essere stati trasformati in modo irreversibile: 720 km sono stati occupati da industrie e infrastrutture, 920 km sono stati presi di mira dai centri urbani e sui rimanenti 1.700 km sono state sparse abitazioni residenziali.
Viviana Bottalico